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Blue Whale a #Fiumicino, altri casi in due scuole medie, partita la segnalazione alla polizia

26 maggio 2017 | 10:48
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Blue Whale a #Fiumicino, altri casi in due scuole medie, partita la segnalazione alla polizia

Stamattina formalizzata alle forze dell’ordine la segnalazione di un dirigente scolastico.

Blue Whale a Fiumicino, altri casi in due scuole medie, partita la segnalazione alla polizia

Il Faro on line – Un altro paio di casi acclarati, forse anche di più, in altri due istituti di Fiumicino, uno in una scuola media e un altro in un istituto comprensivo. Ufficialmente ancora nessuno dichiara nulla, ma i passi per segnalare formalmente gli episodi sono stati fatti.

Stamattina un dirigente scolastico si è presentato alla polizia per formalizzare la segnalazione, mentre le forze dell’ordine si stanno muovendo sia per delle verifiche direttamente con le famiglie dei ragazzi coinvolti sia per eventualmente operare un controllo sulle linee telefoniche.

Ciò che sta uscendo fuori è che il fenomeno è diffuso più di quanto si pensi, che nelle fascia d’età 11-14 anni ci sia un processo di emulazione che sta coinvolgendo diversi ragazzi, forse per dimostrare di non aver paura, di essere “grandi”. Ma saranno gli psicologi ad andare a fondo su questo aspetto.

I casi infatti sono in fase di segnalazione al Tmsre, il servizio della Asl speciliazzato in prevenzione diagnosi e terapia delle patologie psichiatriche, neurologiche, neuropsicologiche, e psicologiche per i minori.

Si cerca di muoversi mantenendo il riserbo, ma per ora sono tre le scuole dove sono stati registrati casi di autolesionismo. Blue Whale o solo una “moda” del momento? Si sta cercando di capirlo, ma il fatto che il fenomeno sia stato riscontrato in tre plessi diversi la dice lunga sul rischio di questo momento.

Sia chiaro: si va nelle scuole perché è li che i ragazzi vivono gran parte del loro tempo, si confrontano, fanno gruppo. Ma le scuole in quanto tali non c’entrano nulla, non è lì che vengono eventualmente fatti questi gesti di autolesionismo, ed anzi è proprio dalle scuole che sta partendo l’allarme.

Così come deve essere chiaro che anche i ragazzi coinvolti sono vittime di un gioco perverso, protagonsti inconsapevoli, seppur attivi, di un meccanismo che sta pian piano prendendo piede anche a Fiumicino.

La domanda adesso è: chi può realmente intervenire prima che questo “gioco” produca dei danni? E come? Credo che, al di là delle competenze specifiche, sia un dovere di tutti, dalle istituzioni alle singole famiglie, fare fronte comune per difendere il futuro dei nostri giovani. E stavolta si rischia di parlare in senso letterale…