Gianmarco Tamberi torna in pedana e a 2,09 stacca 11 mesi di dolore
Al Trofeo Titano di San Marino, il campione mondiale indoor di salto in alto scende di nuovo in pedana. Ritorno pieno di emozione. La gioia condivisa con i suoi followers.
Gianmarco Tamberi torna in pedana e a 2,09 stacca 11 mesi di dolore
Il Faro on line – Non vedeva l’ora di tornare, Gimbo, in pedana. E l’ha fatto, ieri sera a San Marino. La misura del rientro è stata quella di 2,09. E sopra il cielo. Sopra il dolore e sopra il buio.
Li ha lasciati sul rosso del tartan, i momenti difficili di questi 11 mesi. Li ha staccati con il suo piede, con cui al Meeting della Diamond League di Montecarlo, aveva provato dolore, tanto dolore. Avrebbe voluto partecipare alle Olimpiadi, il campione mondiale indoor ed europeo in carica, invece, un paio di mesi prima, aveva dovuto rinunciare.
E’ stata una prova test, per lui, la gara al 24° Trofeo Titano e a sorpresa. Dopo 334 giorni, Tamberi si è ripresentato di fronte al sacco del salto e ha visto il film, della sua vita, di questi mesi trascorsi: “Sono stati giorni, un po’ difficili – ha scritto Gianmarco, nel post pubblicato, sulla sua pagina ufficiale Fb – non preoccupatevi, sto bene – ha aggiunto, rivolgendosi ai migliaia di tifosi che giornalmente lo seguono con affetto – ho imparato. La vita sa colpire veramente duro e bisogna rialzarsi, sempre”. Lo ha fatto Gimbo e con tutta la forza, possibile. Si è alzato e l’aveva fatto già, in questo periodo complicato, lontano dal salto in alto. Ha trovato tante persone, lungo la sua strada. Mani tese e abbracci affettuosi.
Gli appassionati e ammiratori, dell’atleta delle Fiamme Gialle, lo avevano seguito, agli Europei, come a Portland per i Mondiali, un anno fa e più. Nella notte italiana, si erano mantenuti svegli per tifare. Per seguire e per festeggiarlo, poi. E quella misura, la rincorreva. Gimbo ha fatto 2,39 nel 2016. Record italiano assoluto. Ma l’obiettivo era il 2,40. E a Montecarlo, il desiderio di coglierla, l’aveva in qualche modo tradito. Si era slogato la caviglia. Quella del piede di stacco. Non aveva partecipato a Rio, come atleta, ma come testimonial. Colonna e presenza fondamentale, della squadra tricolore dell’Italia Team. Malagò, lo aveva fortemente voluto.
E allora, Gimbo ha ritrovato il sorriso. E ieri sera, è arrivata la gioia: “Una delle emozioni più grandi, della mia vita!”. Ha scritto su Fb, post gara. Aveva richiamato l’affetto di tutti, a sé, Gianmarco. Ama farlo, anche in pedana e sui social, l’aveva riportato: “Ho bisogno ora, della vostra magica energia, quella che mi ha fatto passare, i momenti brutti. Quella che mi ha spinto ad andare, oltre”. In questo modo, annunciava un qualcosa di speciale che avrebbe fatto, senza precisare: “Se tu mi conosci, sai cosa significa”. Aveva postato subito dopo. E a sorpresa, eccolo. E’ comparso a San Marino e di fronte al saccone. Alle sue spalle, un mega striscione tutto per lui : Always be your side.
Primo salto, centrato a 2,09. Senza errori. Liscio, leggero e preciso. Come lui sa fare. Si è piegata la sua schiena, sopra l’asticella ed essa è rimasta ferma. Immobile. Non doveva oscillare. Non poteva. Non, in questa occasione. E’ arrivato anche un urlo per lui. Quello della liberazione, carico di emozione. Quando l’asticella si alza a 2,14, Tamberi ha un paio di incertezze, ma al terzo atto, supera la misura. Stessa cosa, per il 2,18 successivo. All’ultimo tentativo. A 2,22, tra assalti non riusciti. Ma l’unico al destino, che doveva riuscire, lo ha fatto.
Gimbo è tornato. Destinazione vittoria.