Satta, ‘Lo stop alla plastica non può venire solo dal mare’
Il leader di Noi Insieme: “Va cambiata la normativa sui rifiuti o trovare le risorse per lo smaltimento. E investire sulla ricerca.
Satta, ‘Lo stop alla plastica non può venire solo dal mare’
Il Faro on line – “Un plauso al direttore del Faro on line, Angelo Perfetti, per aver organizzato un convegno sulle plastiche nei nostri mari, concluso con l’impegno di ritrovarsi tra sei mesi in un prossimo tavolo i lavori. Un impegno interessante ma non risolutivo, e soprattutto un approccio che per sua natura non potrà risolvere il problema”.
L’intervento post convegno è di Luigi Satta, leader della lista civica Noi Insieme, che stuzzica un po’ l’Amministrazione comunale di Fiumicino. “Ripeto, la partenza è buona, ma serve l’impegno di tutti. Al convegno si è vista la sensibile partecipazione dell’assessore alle Attività produttive e di una rappresentante della Commissione ambiente comunale; forse mi sono sfuggiti, ma non ho visto né l’assessore all’Ambiente né il presidente della Commissione ambiente.
I lavori si sono svolti in un clima di primo scambio di relazioni anche con due consiglieri regionali membri della relativa Commissione ambiente, che si sono impegnati a portare avanti una futura cabina di regia per questo macro problema della plastica in mare”.
“Certamente – prosegue Satta – grande è stato il contributo del rappresentante della Guardia Costiera e del presidente della Cooperativa della pesca, Lorenzo Melchiorri.
A proposito della pesca, in diversi anni ho partecipato a tanti incontri, in qualità di delegato del Comune alla pesca, sempre sullo stesso problema; ma nei diversi tavoli, le richieste avevano come terminale sempre gli esponenti della pesca, cioè gli attori principali, quelli che prendono il largo ogni notte, sia con situazioni meteo calme sia perturbate.
Prima di continuare, però, è importante conoscere le dimensioni e spazi di lavoro delle imbarcazioni che effettuano lo strascico: il peschereccio più grande del porto ha una lunghezza di 26 metri e una larghezza di varia dai 6/7,50 metri per un totale di 180 mq. Togliendo circa 150 mq di attrezzature e infrastrutture logistiche per la navigazione, restano 30 mq per svolgere l’attività che va dalla calata alla salpata delle reti, poi c’è la cernita delle specie che si trovano in mezzo a una parte di rifiuti.
Mi dispiace che molte persone partecipanti al convegno ignorino l’arduo compito dei pescatori nello svolgimento del proprio lavoro specialmente con situazioni meteo avverse, dove lo standard di sicurezza si abbassa notevolmente.
I pescatori – prosegue il leader di Noi Insieme – in diverse occasioni hanno incontrato l’amministrazione, sempre con l’assessore Anselmi che da anni è sensibile al problema della plastica in mare; spesso è stato chiesto ai pescatori in sinergia con il Comune di raccogliere i rifiuti (in particolare la plastica) catturati in mare e scaricarli a terra e l’amministrazione avrebbe pensato al ritiro, cosa che un periodo è stato fatto.
Poi tutto è svanito perché quei rifiuti sono caratterizzati come rifiuti speciali, pertanto non potevano essere raccolti normalmente ma con sistemi a norma di legge, purtroppo con un impegno economico non sostenibile per il Comune.
Ecco che ritorniamo al convegno. Ripeto, un primo passo, anche se di una formica è stato fatto, ma il macro problema va affrontato nei prossimi G7 per trovare i fondi per il recupero e smaltimento di questo rifiuto; inoltre vanno finanziate le ricerche per trovare soluzioni alternative – come per le energie -. Bisogna intervenire con celerità nel settore normativo e di ricerca – conclude Satta – tutto il resto è noia”.