Calandrini, Celentano, Marchiella ‘Il Consiglio comunale di #Latina dica no al Ceta’

Il rischio è quello di una deregolamentazione strisciante che danneggerà l’esportazione dei prodotti italiani.
Calandrini, Celentano, Marchiella ‘Il Consiglio comunale di #Latina dica no al Ceta’
Il Faro on line – Con una mozione inviata al Presidente del Consiglio Comunale di Latina, Nicola Calandrini, Matilde Eleonora Celentano e Andrea Marchiella e, esprimono la loro contrarietà alla ratifica dell’accordo economico e commerciale globale (Ceta) tra Canada e Unione Europea, chiedendo anche una pronuncia in tal senso all’Ente.
I tre consiglieri di opposizione, nella loro richiesta, spiegano come la Commissione Europea, nel 2016, abbia firmato il Ceta, Accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Canadà che vuole agevolare il libero scambio commerciale tra le parti introducendo l’azzeramento di oltre il 90% delle barriere tariffarie nonchè la semplificazione delle barriere “non tariffarie” e, quindi, del complesso sistema di standard, regole di produzione e di protezione della qualità e dell’ambiente, trattato ancora ratificato dall’Italia e che, proprio in questi giorni dovrà essere votato in Senato.
Calandrini ,Celentano, Marchiella mettono in evidenza i tanti aspetti poco chiari ancora legati al trattato e la strana fretta dei governi europei, italiano in testa, di ratificarlo nonostante non venga chiarito, ad esempio, in che modo gli Stati Membri dell’Unione Europea potranno continuare a legiferare in merito alla sicurezza alimentare e alla tutela della salute e dei dei diritti dei lavoratori senza violare i termini dell’accordo. Il rischio paventato è quello di una deregolamentazione strisciante che indubbiamente danneggerà l’esportazione dei prodotti italiani i quali vantano maggiori standard qualitativi e di sicurezza alimentare, portando ad una sleale asimmetria tra le parti contraenti visti i bassi standard di tutela alimentare, esempio per le colture Ogm, esercitati dal Canada che provocano un ingiusto vantaggio dovuto all’abbattimento dei costi di produzione.
E non è un caso che ad evidenziare le molte negatività legate alla firma del Ceta siano di organizzazioni di settore come Coldiretti, Confagricoltura e altre associazioni di categoria che ricordano come siamo di fronte a una misura volta a promuovere, sostenere, difendere e affermare esclusivamente gli interessi della grande industria e delle multinazionali a scapito dei cittadini e dei piccoli produttori
Commenta Nicola Calandrini “ insieme ai colleghi abbiamo presentato questa mozione chiedendo il dibattito e l’approvazione in Consiglio Comunale consapevoli che seppur si tratti di materia di competenza statale, il recepimento del Trattato andrà a colpire le strutture produttive territoriali i cui riferimenti istituzionali sono rappresentati dagli Enti locali, i quali dovranno essere investiti del ruolo di tutela delle attività agricole eventualmente danneggiate dall’attuazione del Ceta. Pensiamo ad esempio al fatto che da questo accordo l’Italia non vedrà salvaguardati 250 marchi di qualità riconosciuti (Dop e Igp) su un totale di 291 e mi chiedo che fine faranno ad esempio quelli del Kiwi pontino, del sedano bianco di Sperlonga, dell’olio delle colline pontine o delle olive di Gaeta tanto per citarne alcuni della nostra provincia…
Vogliamo impegnare Sindaco e Giunta al fine di manifestare assoluta contrarietà verso l’accordo economico e commerciale globale (Ceta) facendo appello ai soggetti istituzionali investiti della funzione di ratifica e di applicazione dell’accordo, in particolar modo rivolgendosi al Presidente della Repubblica, al Parlamento italiano e al Presidente del Consiglio dei Ministri.
Inoltre dobbiamo coinvolgere le associazioni di categoria e la rete produttiva del Comune al fine di promuovere azioni di tutela per i marchi geograficamente riconosciuti valorizzando le eccellenze produttive e ogni altra azione volta alla tutela delle attività agricole del Comune, dei diritti dei lavoratori e della salvaguardia dell’ambiente.”