MONDIALI PARALIMPICI DI SCHERMA |
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A Fiumicino, l’Italia festeggia tre medaglie iridate, Bebe Vio oro, Sarri e Betti argento

9 novembre 2017 | 14:32
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A Fiumicino, l’Italia festeggia tre medaglie iridate, Bebe Vio oro, Sarri e Betti argento
A Fiumicino, l’Italia festeggia tre medaglie iridate, Bebe Vio oro, Sarri e Betti argento
A Fiumicino, l’Italia festeggia tre medaglie iridate, Bebe Vio oro, Sarri e Betti argento
A Fiumicino, l’Italia festeggia tre medaglie iridate, Bebe Vio oro, Sarri e Betti argento
A Fiumicino, l’Italia festeggia tre medaglie iridate, Bebe Vio oro, Sarri e Betti argento
A Fiumicino, l’Italia festeggia tre medaglie iridate, Bebe Vio oro, Sarri e Betti argento

Nel fioretto, la Vio vince il titolo iridato. Sarri e Betti salgono sul secondo gradino del podio. Il primo nella spada maschile e il secondo, nel fioretto.

A Fiumicino, l’Italia festeggia tre medaglie iridate, Bebe Vio oro, Sarri e Betti argento

Il Faro on line – Sono in pieno svolgimento fino a domenica, i Mondiali Paralimpici di scherma e già gli azzurri hanno in palmares, ben tre medaglie.

Presso l’HiltonRome Airport di Roma Fiumicino, centinaia di atleti provenienti da tutto il mondo si stanno sfidando a suon di fioretto, sciabola e spada. Tra gli italiani a indossare un alloro al collo, per primo, è stato Matteo Betti. Nel giorno di esordio dei Campionati del Mondo, il fiorettista toscano ha disputato una finale impegnativa con l’ungherese Richard Osvath. L’avversario dell’italiano ha saputo rimontare con il punteggio di 14 a 12, in fase di assalto dell’azzurro. E’ stato l’argento poi, il colore della medaglia vinta, nella classe A.

Nelle parole, post consegna sul podio, si evidenzia un velo di rammarico nelle dichiarazioni di Matteo: “Peccato perché ci tenevo a vincere qui in Italia – ha detto Betti, come indicato dal sito ufficiale della Federscherma – una medaglia era l’obiettivo minimo e l’argento non è di certo da buttare via. Non posso però celare un po’ di rammarico per avere sfiorato il successo. Adesso testa bassa e concentrazione altissima per la gara di spada maschile e soprattutto per le prove a squadre”.

E’ in pedana, Matteo. Attualmente, sta sfidando i contendenti nella spada maschile individuale, categoria A. Nella stessa classe, ha comunque potuto regalare una grande soddisfazione alla Nazionale Italiana, nel fioretto individuale. Il titolo di vicecampione iridato è sempre una gioia non di poco conto da condividere e il bronzo di Londra 2012, proprio nella spada maschile, cercherà di ripetersi, puntando al gradino più alto del podio mondiale.

Nella giornata di ieri, sono giunte due medaglie eccezionali da festeggiare. La prima è arrivata da Alessio Sarri. L’atleta delle Fiamme Oro ha messo al collo l’argento mondiale, nella spada maschile categoria B: “E’ un argento che per me vale oro – dice l’esperto atleta azzurro – tiro di spada da un anno e questo risultato premia non solo i sacrifici miei ma anche quelli di mia moglie e di tutto lo staff che mi supporta ogni giorno. E’ una grande soddisfazione che mi carica ancora di più in vista della gara individuale di sciabola e poi di quelle a squadre”.

E’ la prima medaglia, che Sarri vince nell’arma non convenzionale e si ferma solo al cospetto del plurititolato inglese Dimitri Coutya. Dal punteggio di 14 a 12 in suo favore, il contendente in pedana ha ribaltato il risultato sino al 15 a 14, vincendo il titolo iridato.

Successivamente al successo di Sarri, l’Italia ha potuto esultare ancora una volta con lei. Bebe Vio. La campionessa paralimpica di fioretto individuale di Rio 2016 e bronzo a squadre, ha messo al collo l’oro nella categoria B, la medaglia più importante della competizione iridata, vincendo nettamente per 15 a 3. Contro la russa Viktoria Boykova, la sfida è stata a senso unico. Ha replicato il suo successo del 2015: “Sono entusiasta ma non scarica – ammette a caldo Bebe, come indicato dal comunicato diffuso dalla Federscherma – la gara più importante è quella di sabato, a squadre! Sto vivendo emozioni grandissime che sa regalarti solo lo sport. Vincere in casa – ha continuato, la fiorettista delle Fiamme Oro – è ancora più bello perché ci sono tutte le persone care a guardarti. Sono felice soprattutto per questo: confermarsi ha un sapore diverso perchè questo trionfo mondiale arriva dopo Rio e io mi sono preparata ancor meglio rispetto alla Paralimpiade. Adesso però pensiamo alla gara a squadre di sabato. Vincere da sola è bello, in squadra è stupendo!”.

Con le medaglie azzurre vinte, sono arrivate anche le parole di soddisfazione di Luca Pancalli. Il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico ha dichiarato: “Con la vittoria della medaglia d’oro ai Mondiali di scherma paralimpica, Bebe Vio conferma di essere un talento straordinario e punta di diamante di un movimento in grande condizione”. Nella news divulgata via web, dal Cip, la prima figura dello sport paralimpicotricolore ha affermato: “A un anno di distanza da Rio 2016 festeggiamo un’altra fantastica vittoria figlia della tenacia e della forza di determinazione di una ragazza che non si ferma mai. Bebe continua ad essere un esempio positivo nello sport e nella vita”.

Rivolgendo un pensiero anche alla medaglia vinta da Alessio Sarri, Pancalli ha sottolineato:“E’ stata un’altra magnifica giornata per la scherma paralimpica italiana e per l’intero movimento grazie anche allo splendido argento nella spada, categoria B, vinto da Alessio Sarri. Alessio è un atleta con una lunga carriera alle spalle che ci dimostra come con la passione, la costanza e la forza di volontà si possono raggiungere traguardi importanti – ha aggiunto Pancalli – rinnovo le mie congratulazioni al presidente Scarso e a tutta la federazione per aver saputo organizzare un evento di livello internazionale con grande partecipazione di pubblico. A loro i complimenti anche per il lavoro svolto con una squadra che continua a tenere alto il nome dell’Italia nel mondo. Infine un ringraziamento alla Rai che con competenza e attenzione ha seguito questo importante appuntamento sportivo internazionale che il nostro Paese ha avuto l’onore di ospitare”.

Foto : Augusto Bizzi/Federscherma