Malasanità a Roma e provincia, pazienti gravi in attesa di posto letto e Pronti Soccorso affollati

3 gennaio 2018 | 16:08
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Malasanità a Roma e provincia, pazienti gravi in attesa di posto letto e Pronti Soccorso affollati

Maxi affollamento nei Pronti Soccorso, disagi a Roma e provincia.

Roma- Pronti Soccorso di Roma e provincia affollati e numerosi pazienti, alcuni in condizioni gravi, bloccati in attesa di un posto letto. La denuncia giunge da OS Nursind (Sindacato Infermieri), che rivela la situazione di estremo disagio nei pronti soccorso della capitale e non solo.

Solamente nella giornate di ieri, in molti DEA di I° e II° livello sono state denunciate situazioni di grave difficoltà nella gestione dei pazienti. I dati allarmanti, forniti dalla Regione Lazio, rivelano come nei maggiori pronti soccorso della capitale, su circa 1000 pazienti almeno un terzo era in attesa di un posto letto.

I dati della Regione Lazio

A Roma, punte di 144 pazienti nel Policlinico Casilino di cui 40 in attesa di ricovero, altri 124 pazienti all’UmbertoI° di cui 49 in attesa di ricovero, 121 a TorVergata di cui 12 in attesa, altri 27 in attesa di ricovero al Gemelli che ha registrato 159 pazienti, 50 al San Camillo-Forlanini che in quel momento doveva gestirne 101, 98 al Sant’Andrea con 20 utenti in attesa di ricovero, al Sant’Eugenio 101 pazienti con 33 in attesa di ricovero, 110 al Pertini con 46 pazienti in attesa di posti letto.

Segretario Barone ‘emergenza o mala gestio?’

“Oltre alle attese -fa sapere il Segretario Provinciale Stefano Barone– questa situazione ricade anche sulle spalle della collettività in quanto irrimediabilmente questa situazione comporta automezzi ARES fermi sui piazzali in attesa delle barelle occupate dai pazienti. Ogni anno salta fuori in determinati periodi l’annoso e cronico problema dell’affollamento dei pronto soccorso. Ma è possibile che a livello Regionale (e ancor peggio a livello ospedaliero) ancora non riusciamo a gestire e risolvere queste situazioni? È vera emergenza o solo una maladministration/mala gestio dei Dirigenti preposti nel trovare delle soluzioni efficaci, efficienti e durature? Nursind è molti anni che denuncia questa deriva palesemente permanente e consideriamo anche il fatto che ancora non siamo in pieno picco influenzale…”.

Sui maxi affollamenti precisa Barone:”I locali del pronto soccorso sono divenuti, nei numeri, a tutti gli effetti dei veri e propri reparti di degenza e a loro volta procurano come “effetto domino” un aggravio di lavoro per il personale infermieristico e medico che deve alternarsi tra i nuovi arrivi e i pazienti in attesa di posto letto, con tutte quelle situazioni di promiscuità e di assistenza precaria figli di questa disorganizzazione. La carenza ormai cronica di personale infermieristico determina ogni giorno condizioni di lavoro e di sicurezza molto disagiate (a volte addirittura troviamo numeri di infermieri inferiore ai parametri previsti dalle Dotazioni Organiche) tali da non rispondere in maniera efficace ed efficiente alla domanda dei cittadini.

Ma un altro problema serio, fa sapere il segretario, potrebbero essere proprio i posti letto:”Ci dicono dalle Direzioni che in realtà il problema critico è quello dei pochi posti letto nei reparti, così chi deve essere ricoverato ed è già stato visitato dai colleghi del Dea rimane in attesa di un letto che non c’è. Si stima che il 40-50% del personale viene distratto dalle mansioni dell’emergenze effettive per dare assistenza ai pazienti in attesa di ricovero sulle barelle. Ma cosa si fa nelle strutture per evitare questo? A noi pare molto poco. Nascondere la testa sotto la sabbia non è una soluzione e cercare una spiegazione rischia di scontrarsi con chi non facilita il turn over o con chi non fa compiutamente il proprio lavoro”.

In chiusura nota, la O.S. Nursind fa sapere che rimarrà vigile su questi eventi e chiede sin da ora un intervento della Regione Lazio con dei provvedimenti d’urgenza che evitino il black-out definitivo dell’emergenza sanitaria a Roma e Provincia per garantire ai cittadini quella qualità di cura nei pronto soccorso che ora non hanno e contemporaneamente chiede un incontro con le forze politiche regionali per discutere delle criticità legate all’emergenza/urgenza nella nostra Provincia.

(Il Faro On line)