Bufera ad Ardea sull’assistenza, i cittadini occupano il Comune
Sotto accusa la soppressione del servizio AEC (Assistenza Educativa Culturale)
Ardea – La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la totale assenza delle istituzioni nel giorno in cui si sapeva essere stata convocata la protesta per la soppressione del servizio AEC (Assistenza Educativa Culturale). Un Comune pressoché deserto che, nonostante la pioggia battente, è stato preso d’assalto da circa 300 persone, quasi tutti genitori dei ragazzi con disabilità e altri cittadini e gruppi civici che stanno appoggiando la protesta per la soppressione del servizio AEC. Occupata anche la stanza del Sindaco, con la gente incatenata dentro.
Verso le 18,15 è arrivata la dirigente del commissariato di Anzio/Nettuno, dottoressa Picariello, che ha invitato gli occupanti ad uscire dalla casa del Comune. Dalle scale del Municipio ha arringato la folla, per convincerla a desistere da un atteggiamento che potrebbe sconfinare in reati.
Domani alle 15 un incontro col sindaco
“La dirigente del Commissariato – ha dichiarato l’ex vice-sindaco Raffaella Neocliti, presente alla manifestazione – ci ha inviato a lasciare il Municipio onde non incorrere in denunce, ma ha anche detto che fuori dal sito comunale possiamo continuare a manifestare. Nel frattempo il Sindaco ci ha fatto sapere che domani alle 15 riceverà una delegazione di massimo tre mamme, per parlare con loro. Temo però che la risposta sia la stessa, e cioè che non ci sono soldi. Invito dunque tutti a tornare domani alle 15 sotto al Comune, stiamo lottando per un diritto e per i nostri figli. I soldi si devono trovare”.
Intanto è “giallo” sulle dimissioni di un assessore, che sarebbero state protocollate in giornata e seguono di poco la mossa del sindaco di Ardea Mario Savarese, che ha ripreso, ad interim, la delega all’Urbanistica. Lo ha fatto dopo aver revocato l’incarico di assessore a Rossana Corrado.
Il caso della bandiera italiana
Molti cittadini dicono di sentirsi offesi da un Sindaco che “oltre ad essere assente, fuggendo alle proprie responsabilità, tratta i cittadini come tratta il simbolo più alto in carica dello Stato, la bandiera Italiana”. Alcuni cittadini hanno tentato di sostituire lo “straccio” di bandiera che è esposto fuori della casa comunale ma, sono stati fermati dai carabinieri.
Ci sono persone con le bandiere in mano davanti la porta del comune “per rivendicare – dicono – il rispetto che si deve al simbolo del nostro Stato”.
(Il Faro on line)