Infernetto, messa in sicurezza dei canali bocciata, PresaDiretta lancia l’allarme
PresaDiretta, il progetto elaborato per la messa in sicurezza, pari ad uno stanziamento di otto milioni di euro, è stato bocciato per errori di progettazione da #Italiasicura
L’allarme è scattato ieri sera durante la puntata di PresaDiretta, il programma di Rai 3 condotto da Riccardo Iacona: il progetto elaborato per la messa in sicurezza di alcuni importanti canali di bonifica dell’entroterra ostiense, pari ad uno stanziamento di otto milioni di euro, è stato bocciato per errori di progettazione da #Italiasicura, lo strumento della Presidenza del Consiglio dei Ministri per gli interventi di sicurezza contro il dissesto idrogeologico e le frane e per la ristrutturazione delle scuole.
“Bocciato” è stato il timbro stampato sulle immagini trasmesse da PresaDiretta riguardo al canale che corre parallelo a via di Castelporziano, all’Infernetto, ripreso all’altezza dell’incrocio con via Vincenzo Errante. In realtà le cose non stanno proprio così, anche se restano gravi ritardi e inadempienze nell’impiego di uno stanziamento speciale di 8 milioni di euro.
I fondi fanno parte della dotazione assegnata per la messa in sicurezza idrogeologica del territorio nazionale con il decreto ministeriale 3/11/2006 primo stralcio. L’importo finanziato è di 8 milioni di euro in dotazione agli “interventi di cui al Protocollo d´intesa tra il Ministero dell´Ambiente e la Regione Lazio “per la difesa dal rischio idraulico, la tutela e la valorizzazione del fiume Tevere e dei suoi principali affluenti“, sottoscritto il 30 maggio di quello stesso anno.
L’ente proponente è, appunto, la Regione Lazio che individua cinque cantieri urgenti. Il primo riguarda la messa in sicurezza della zona urbana di Labaro contro i rischi di esondazione del Tevere: cantiere dell’Ardis concluso con una spesa di 2,157 milioni.
Il secondo cantiere, in esecuzione, riguarda il fiume Aniene e più precisamente la “messa in sicurezza della zona urbana situata a monte del Ponte Nomentano, in sinistra idrografica posta presso via di Pietralata”: 1,515 milioni è la dotazione, lavori non finiti. Anche nel terzo cantiere i lavori sono tuttora in esecuzione: si tratta di un intervento fondamentale per la sicurezza di Bagnoletto, nell’entroterra di Ostia, ed è un “intervento di ricalibratura e inversione di pendenza del canale Ostiense e collegamento all’impianto idrovoro di Nuovo Bagnolo”.
Somma assegnata al Consorzio di Bonifica Tevere e Agro Romano CBTAR: 1,515 milioni. Un quarto intervento, invece concluso dall’Ardis, è la sistemazione del Fosso Acquatraversa per una spesa di 1,802 milioni di euro
Infine, ecco la nota dolente denunciata con approssimazione da PresaDiretta, una somma di 1,010 milioni di euro non è stata ancora spesa perché l’intervento è ancora in fase di progettazione. Si parla della “Sistemazione idraulica del canale influente e del canale Palocco”, una sistemazione necessaria per mettere in sicurezza tutta la zona a valle del Canale Palocco in zona Infernetto incluse le aree della Luigina e della Cacciuta.
Intanto, proprio a proposito della Cacciuta, si infittisce il giallo sulla disponibilità di 1,4 milioni di euro ottenuti nel 2012 dalla Giunta Vizzani per il cambio di destinazione d’uso di un terreno finalizzato alla costruzione di una serie di villini e di una caserma dei vigili del fuoco. Le costruzioni sono terminate e già abitate ma della somma di 1,4 milioni di euro, finalizzata all’ampliamento e asfaltatura di via della Cacciuta, all’asfaltatura di via Marebbe e alla realizzazione di una nuova porta al quartiere da via del Lido di Castelporziano, si sono perse le tracce.
“Vogliamo sapere che fine hanno fatto quei soldi – tuona il consigliere di Fratelli d’Italia del X Municipio, Pierfrancesco Marchesi – Sono opere necessarie allo sviluppo ed alla sicurezza dell’Infernetto e i costruttori hanno regolarmente pagato il corrispettivo. Non dimentichiamoci che i vigili del fuoco non possono attivare quel presidio perché le strade previste con il piano non sono state realizzate e oggi non sono percorribili”.