Slot, videolottery e panificazione: ecco le società sequestrate al clan Spada
Ostia – Mani sulla città: secondo investigatori e magistratura antimafia il clan Spada ha infiltrato l’economia di Ostia attraverso l’acquisizione, diretta o tramite prestanome, di attività imprenditoriali. Per questo motivo è stato disposto il sequestro non solo dei beni materiali, corrispondenti a circa 200mila euro di valore, ma anche di società e ditte che, stando agli inquirenti, sono riconducibili alla famiglia sinti.
Nel dispositivo che ha portato all’arresto di 31 persone (una trentaduesima è latitante fuori del territorio nazionale) gli investigatori segnalano che “la conferma dell’inquinamento delle attività economiche proviene dalla presenza, quali soci di fatto, di appartenenti al clan Spada in attività imprenditoriali di gestione delle sale giochi di Ostia, nonché di gestione di numerosi apparecchi elettronici da intrattenimento, le cosiddette videoslot o videolottery, installati all’interno di esercizi commerciali”.
Sulla scorta di tali risultanze investigative, il Gip, Simonetta D’Alessandro, ha disposto il sequestro preventivodi numerose autovetture e delle seguenti società e ditte individuali:
ROMANA SLOT Società Cooperativa, con sede legale in Ceccano (FR) via Celletta Traversa 3, Carfagna Mauro socio e amministratore unico;
NEW SLOT ROOM S.R.L. semplificata, con sede in via Guglielmo degli Ubertini nr.59/63/65, socio e amministratore unico Carfagna Mauro;
NEW M&F S.R.L. semplificata unipersonale, con sede in Ostia Lido via Corrado del Greco n.69, Tolusso Maurizio (estraneo all’operazione Eclisse) quale socio e amministratore unico;
SEVEN GIOCHI S.R.L, con sede in Ostia via Carlo del Greco n.77, amministratore unico Galatioto Filippo (estraneo all’operazione Eclisse);
ONE SLOT s.r.l. semplificata unipersonale, con sede legale a Roma (Ostia Lido), socio unico e amministratore Carluccio Michele (estraneo all’operazione Eclisse);
Ditta individuale Fiore Claudio, esercente attività di panificazione in due rivendite ubicate a Ostia Lido e Fiumicino.
Intercettazioni e altre risultanze investigative, inoltre, hanno messo in luce “l’interesse del gruppo criminale capeggiato da Carmine Spada ad ampliare il proprio giro di affari, mediante l’acquisizione di nuovi spazi nel lucroso settore delle sale da gioco, al fine di reinvestire il denaro proveniente dalle innumerevoli attività illecite. In tal senso, sono state intercettate numerose conversazioni telefoniche nelle quali gli indagati ricercano numerosi locali anche nella Capitale, in particolare in zona Piazza Vittorio, nonché in località Torvaianica”.
Ovviamente va ricordato che fino ad oggi siamo nell’alveo delle accuse, che le prove di colpevolezza si formano durante il processo e che la giustizia italiana prevede tre gradi di giudizio prima dell’emissione di una sentenza definitiva.