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Ardea, ripristino del servizio Aec, riflessioni di un risultato popolare

27 gennaio 2018 | 23:40
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Ardea, ripristino del servizio Aec, riflessioni di un risultato popolare

Pensare di rivendicare un proprio diritto, il volere agire con costanza e continuità, ha portato i genitori dei ragazzi con disabilità a determinare ieri il cambiamento che volevano far vivere da oggi ai loro figli

Ardea – Il 5 febbraio p.v.,come si legge dalle comunicazioni del primo cittadino di Ardea, il servizio Aec (Assistenza Educativa Culturale) dovrebbe ripartire, anche se, come dichiarato dallo stesso Sindaco Mario Savarese, a settembre prossimo il problema si ripresenterà.

E a tal proposito, ora che la protesta è terminata, vogliamo intanto fare una riflessiva analisi di quanto è successo in quest’ultimo periodo, non riguardo il servizio per il quale, prima sembrava non si disponessero economie per il suo mantenimento, mentre poi, le risorse lamentate sono state reperite, bensì, riguardo la mobilitazione cittadina che si è attivata per far si che si riconoscessero, immediatamente, i diritti ai ragazzi con disabilità.

Per cui, lungi da noi giudicare e/o addossare colpe a chicchessia o schierarci a favore di questo o quell’altro, riguardo gli aspetti tecnici e/o politici nella gestione del caso Aec.

La riflessione è più di carattere socioculturale.

Intanto, una cosa ci è dovuta. Fare un plauso ed un elogio, esclusivamente, al coraggio di tanti genitori che vivono 365 giorni all’anno, ogni anno, il problema della disabilità di un proprio caro e che, giustamente, hanno voluto salvaguardare, con la loro azione di protesta, i diritti dei loro familiari.

Sono loro che, con costanza e continuità hanno, da una parte sensibilizzato l’opinione pubblica verso un problema di interesse sociale, qual è quello della disabilità; mentre, contestualmente e giornalmente, pressavano  l’amministrazione comunale, fino ad indurre quest’ultima a produrre la soluzione cui tutti auspicavano, ossia, quella di far ripartire il servizio Aec e permettere ai ragazzi con disabilità di poter socializzare e studiare in un contesto didattico pubblico insieme ad altri ragazzi, così come sancito dalla Costituzione Italiana e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’ONU.

Gli stessi, che per diversi giorni hanno presieduto 24 ore su 24 l’aula consiliare ad Ardea, sono  stati sostenuti nella loro protesta dalla partecipazione attiva e solidale di molti altri cittadini che, attraverso la propria presenza alle manifestazioni pubbliche, sempre svolte in un clima pacifico e nel rispetto delle leggi vigenti in materia di libertà di parola e del diritto a manifestare, hanno offerto il proprio contribuito per una nobile causa. Certo è che, laddove a settembre dovessero trovare conferma le parole de Sindaco per cui il servizio Aec venisse di nuovo interrotto, non è difficile immaginare sin d’ora di rivedere ancora scendere in “piazza” le stesse persone che oggi si sono battute per il riconoscimento di un loro diritto.

In tutto questo, mentre l’Amministrazione comunale rivendica la propria capacità di essere riuscita in “casa” a trovare per il momento le risorse economiche, altrimenti non reperibili da nessun’altra parte per far ripartire il servizio pubblico Aec e, laddove qualcun’altro forse approfittava di quanto stava accadendo per salire sul carro dei vincitori ed esporsi in “vetrina” (le prossime elezioni amministrative, regionali e politiche sono vicine), a noi piace evidenziare un altro importante aspetto che questa esperienza, seppur negativa, ha fatto risaltare positivamente.

Parliamo della capacità dei cittadini di organizzarsi e con ordine coordinare una protesta pacifica; di sensibilizzarsi ad un fatto di interesse sociale; di dialogare con le istituzioni per trovare una soluzione; di fare “blocco insieme ad altri cittadini, liberi da qualsiasi altro fine che non fosse quello di vedere riconosciuti i diritti negati a persone bisognose di assistenza; di far emergere il proprio potere sovrano.

Dopo i fatti che si sono susseguiti relativi al caso Aec, possiamo dire che la frase affissa nell’aula consiliare Sandro Pertini, a firma di Alcide De Gasperi (Presidente del Consiglio 1948-1953), è stata questa volta messa in atto da una mobilitazione popolare che in questi giorni abbiamo documentato .

Portare il Popolo al Governo di se stesso” – queste sono le parole impresse nel poster di fianco le bandiere nell’aula consiliare, di cui si è investita l’azione cittadina, spogliatasi di simboli di partiti e/o movimenti che siano, a dimostrazione che l’unione del popolo, quando questi non “litiga” per soli fini ideologici, bensì, si “incontra” e combatte per un unico fine che è il diritto sancito dalla propria carta costituzionale, ottiene i risultati che gli spettano.

Ecco il vero lato positivo della spiacevole faccenda che ha coinvolto molte Famiglie ed i 150 ragazzicondisabilità nel Comune di Ardea.

Forse, il vero cambiamento sociopolitico di cui in tanti si parla e al quale in molti auspichiamo, è da ricercare proprio in questa azione popolare che evidenzia, che non è dall’alto che può avvenire il cambiamento, piuttosto dalla base, dai cittadini comuni.

Se il successo sociale e politico, ottenuto in questo caso dalla cittadinanza in merito ad un diritto imprescindibile che un’amministrazione pubblica deve garantire, venisse preso come spunto per cambiare la cultura di pensare ed agire all’interno di una comunità, potremmo dire che quel vento di cambiamento tanto ricercato da molti, si potrà manifestare in modo sempre più evidente nella nostra società?

Intanto, una risposta l’abbiamo già avutagrazie alla determinazione dei genitori dei ragazzi cui era stato soppresso il servizio Aec.

La loro capacità di attivarsi in un processo di cambiamento, in primis nel loro modo di pensare, seguito dalla loro azione convinta che li ha portati anche ad essere seguiti dalla collettività ed ascoltati, soprattutto, dalla politica, hanno fatto si che, chi di dovere trovasse le coperture economiche necessarie per riattivare il servizio Aec.

In sintesi, possiamo affermare, utilizzando la visione di un grande personaggio pacifista, Mahatma Gandhi, che questi fantastici genitori e tutti gli altri cittadini che li hanno sostenuti, sono riusciti a “diventare da ieri, il cambiamento che volevano vivere da oggi per i loro figli“, pronti a ripetersi in ogni luogo per farglielo continuare a vivere anche in futuro.

(Il Faro on line)