Serie A, Napoli di nuovo al comando, Inter in crisi, sprecano Roma e Lazio

28 gennaio 2018 | 23:06
Share0
Serie A, Napoli di nuovo al comando, Inter in crisi, sprecano Roma e Lazio

Juve sempre in scia dei partenopei, più staccate la Lazio (sconfitta dal Milan) e Roma, k.o. contro la Samp.

Prosegue la lotta a distanza fra Juve e Napoli per il comando della classifica, con le due squadre che viaggiano a velocità insostenibili per le altre concorrenti. I partenopei rispondono al successo bianconero dell’anticipo (0-2 al Bentegodi di Verona) del sabato e balzano nuovamente in testa, vincendo la gara interna contro il Bologna per 3 reti a una.

Stallo in zona Champions

Appena più giù in classifica a sorridere -in parte- c’è la Lazio che, pur sconfitta a S.Siro dal Milan (reti di Cutrone e Bonaventura in risposta al pareggio di Marusic) consolida il terzo posto ma di fatto spreca l’opportunità per allungare nei confronti di Inter e Roma.

In particolare, i nerazzurri confermano una volta per tutte il periodo di crisi (sette partite, zero vittorie) andando a Ferrara senza segnare neanche un gol: nella Spal, infatti, è Vicari a insaccare nella propria porta. Le matricole, però, con tanta voglia e determinazione raggiungono il pari allo scadere con l’ex rossonero Paloschi, per un risultato finale di 1-1. Più che giusto.

Succede di tutto all’Olimpico, nel posticipo che chiude la terza giornata di ritorno. La Roma è castigata da Dùvan Zapata al termine di un match giocato a viso aperto per entrambe. Artefice principale della vittoria il portiere Viviano, protagonista di tanti interventi arricchiti dalla ciliegina con cui ipnotizza Florenzi dagli undici metri, chiamato a calciare dal dischetto al 39′.

Con il blitz esterno doriano e le vittorie di Milan e Atalanta, si riaprono scenari un po’ per tutte anche in chiave quinto e sesto posto che valgono l’Europa League.

La moviola al centro di tutto

Veri protagonisti di giornata sono ancora una volta gli arbitri e il Var. Sotto la lente di ingrandimento gli episodi che hanno incendiato il dibattito: il primo, quello di Chievo-Juventus, passando per il rigore concesso in Napoli-Bologna in favore della squadra di Sarri.

Al Bentegodi tutto sotto controllo fino alla mezz’ora. Dal punto di vista tecnico succede ben poco (siamo ancora sullo 0-0), poi la prima ammonizione ai danni di Dainelli. Poco dopo e nel giro di due minuti, è il turno del belga Bastien, che perde la bussola in due episodi ravvicinati con Asamoah: prima un intervento scomposto, infine una trattenuta inutile, che gli costano la doppia ammonizione e l’uscita dal campo. Fin qui tutto regolare.

A scatenare l’ira dei padroni di casa ci pensa Cacciatore, che cade in area e rimane a terra anche nel corso della ripartenza avversaria. Dainelli spazza in corner per dare il via libera ai sanitari, che una volta entrati per soccorrere il terzino fanno dietro front dal rettangolo di gioco, perché il giocatore si rialza una volta fermata l’azione. Da qui la decisione del direttore di gara Maresca di espellere il clivense che, da regolamento, era tenuto a uscire temporaneamente per consentire al gioco di ripartire in sicurezza. Tutto questo a prescindere dalle effettive condizioni fisiche del giocatore, dolorante a terra.

La simulazione costa caro a Cacciatore, che chiede all’arbitro il perché del cartellino rosso, dopo essersi esibito per ben due volte nel gesto delle manette.

Le ire di chi ha visto la partita sorgono perché tutto questo poteva essere evitato: andava valutato l’intervento che ha messo a terra Cacciatore e che ha portato in seguito al contropiede. Al di là dell’atteggiamento sbagliato del gialloblu, quindi, alcuni lamenterebbero un fallo che arresterebbe l’azione sul nascere, vanificando quanto successo. Non bastasse questo, dopo pochi secondi c’è l’intervento di Dainelli, che non può sostituirsi all’arbitro e mettere il pallone fuori -come ha fatto- per consentire i soccorsi. Anche qui una ulteriore dose di polso sarebbe servita.

A Napoli errore possibilmente ancor più grave, perché non avvistato nemmeno davanti agli schermi del Var. Quando il risultato è di 1-1 il rigore del sorpasso lo procura Callejon, tuffandosi al primo contatto “come svenuto” secondo l’allenatore degli emiliani, Donadoni. Il tocco di Masina se c’è, come mostrerebbe un frame, è davvero lieve e non basta a giustificare la decisione di Mazzoleni.

Poco prima anche un mani di Koulibaly in piena area partenopea, su offensiva bolognese: spazio all’interpretazione arbitrale in questo frangente, con il senegalese che in torsione tocca effettivamente la sfera con il braccio, aperto sì, ma non largo (e qui il regolamento aiuta poco, dovendo tenere in considerazione le dinamiche del corpo nel corso della giocata).

Anche a S.Siro un gol di avambraccio di Cutrone ‘macchia’ la partita della Lazio. Pochi dubbi riguardo l’episodio, ma Irrati non vede e la segnalazione tanto sperata dai tifosi laziali non arriva. Errore grave di Rocchi, addetto al Var, “noi sfortunati a S.Siro, era già successo contro l’Inter” ha dichiarato Inzaghi. C’è poi la curiosità, perché il giocatore (sostituito al 71′) nega di aver toccato la palla con la mano. Ma le immagini mostrate in televisione non mentono.

Insomma, errori che -a detta di tanti esperti- si compensano tra loro, ma che di certo non arrestano la corsa delle due grandi del campionato. Vincerà chi sbaglierà meno, e se la classe arbitrale farà altrettanto, le tante discussioni evitate lasceranno vincere lo spettacolo.

(Il Faro On line)