Erosione, Confimpresa-Federbalneari: “Ostia abbandonata dalle istituzioni”
Atto d’accusa del presidente Confimpresa-Federbalneari Renato Papagni dopo la mareggiata: “Nessun piano contro la erosione”
Ostia – Erosione, la spiaggia sparisce e il giorno dopo la violenta mareggiata si fa la conta dei danni e si indicano le responsabilità di quanto sta accadendo.
Decine di cabine sono state spazzate via dal mare grosso e dal vento forte, soprattutto nel tratto a levante del Canale dei Pescatori. “La Pinetina” e “La Vecchia pineta” (QUI IL VIDEO di parte dei danni) sono gli impianti dove la furia della natura e l’incuria dell’uomo hanno provocato più disastri. E’ quello il tratto di mare, fino a dopo lo stabilimento “Venezia”, che più abbisogna di interventi rapidi di difesa della costa: su lungomare Lutazio Catulo il mare è ormai a ridosso della strada.
Eppure da sette anni almeno c’è un finanziamento di 6 milioni di euro, in parte costituito anche con il contributo dei concessionari balneari, con un progetto redatto dall’Università Roma 3 per la tutela della costa di Ostia dall’erosione. Di quell’opera si sono perse le tracce. “Purtroppo siamo in una situazione di difficilissima resistenza: le scogliere e le altre difese finora attuate sono del tutto insufficienti – esordisce Renato Papagni, presidente Confimprese-Federbalneari nella videointervista (montaggio Elisa Palchetti) – Il problema non è la quantità dei danni riportati, che siano 50 o 100 cabine. Il punto è che se non si mette mano ad un progetto serio rischiamo nel giro di poco tempo di non avere più la spiaggia di Ostia”.
I tecnici del X Municipio e della Regione Lazio nei giorni scorsi hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato dei luoghi. Che effetto ha sortito quella visita? “La competenza sulla materia è della Regione Lazio – risponde – e purtroppo la Regione Lazio è stata totalmente assente in termini di progettazione ed esecuzione delle opere necessarie. Al Comune di Roma credo non sappiano bene neppure dove si trovi il suo mare. Il X Municipio è inadeguato, nel senso che non ha strutture tecniche predisposte e preparate per rispondere a questa esigenza”.
I progetti già finanziati per la difesa della costa sono fermi. Che succede? “La Regione Lazio – osserva Papagni – non è riuscita a spendere neppure quei sei milioni di euro che abbiamo messo insieme in campo da 7-8 anni. Ha fatto appalti, ha tentato di chiudere e poi non ha fatto nulla. Insomma, diciamo che è una Regione disattenta, usiamo questo termine. Noi come Confimpresa-Federbalneari stiamo predisponendo un adeguato progetto di restyling totale del lungomare, di alcune funzioni importantissime come una pista ciclabile e come le opere di difesa e di messa in sicurezza della costa. Vogliamo fare un’operazione di sinergia pubblico-privato perché convinti che sia l’unica soluzione possibile”.
Insomma, la stagione balneare a Ostia rischia di essere compromessa? “ La stagione non è compromessa, ci mancherebbe altro – conclude il presidente Confimprese-Federbalneari – Questa notte abbiamo già lavorato in molti impianti per metterli in sicurezza. Da domattina squadre di personale nostro lavoreranno per smontare le cabine in zone pericolose e ripristinare le strutture. Da domenica prossima potete tornare tranquillamente a Ostia a mangiare uno spaghetto sulla spiaggia, siamo pronti e la stagione sarà stupenda”.
Intanto anche dalla politica si leva un grido d’allarme e una messa in stato d’accusa della Regione Lazio. “L’erosione costiera sta distruggendo le spiagge laziali mettendo a rischio le future stagioni balneari, penso a Ladispoli,Ostia e Nettuno, oltre al grave danno ambientale – dichiara Chiara Colosimo, candidata per Fratelli d’Italia al Consiglio regionale del Lazio – In particolare, ci continuano ad arrivare diverse segnalazioni dai residenti di Fregene, che nella zona sud hanno riscontrato metri di spiaggia mangiati ed erosi dall’acqua. I numeri forniti dai comitati sono preoccupanti: il 30% della costa laziale sarebbe soggetta a gravi erosioni, comportando un grave danno per il turismo locale che mette a rischio anche i livelli occupazionali. È grave che, nonostante l’allarme lanciato dai cittadini e dagli operatori balneari alla Regione, Zingaretti non abbia programmato un piano di intervento sul litorale in difesa e protezione della costa. Che fine hanno fatto le risorse economiche messe a bilancio? Come Fratelli d’Italia quando saremo al governo della Regione Lazio ci occuperemo di questa tematica aprendo un tavolo con gli operatori, intervenendo con operazioni di messa in sicurezza, utilizzando anche fondi europei come accade anche in altre paesi”.