Ostia, Forza Italia propone in Consiglio la commemorazione del ‘Giorno del Ricordo’

Ostia – Quella delle “foibe” è una brutta storia, purtroppo, che ancora pochi italiani conoscono a distanza di 70 anni. Si stima che sia solo un italiano su cinque a conoscere il dramma delle foibe e dell’esodo istriano, fiumano e dalmata.

Le foibe sono dei grandi inghiottitoi (caverne verticali, pozzi) tipici della regione carsica e dell’Istria e sono di origine naturale con ingresso a strapiombo. In queste cavità, voragini dell’Istria, negli anni tra il 1943 e il 1947, sono stati gettati, vivi e morti, circa diecimila italiani.

Tali violenze iniziarono subito dopo la firma dell’armistizio dell’otto settembre 1943, dove in Istria e Dalmazia,partigiani slavi agirono per vendicarsi contro i fascisti e gli italiani non comunisti.

Prima di gettare le persone nelle cavità naturali, queste venivano torturate macabramente e affamate. Le vittime erano considerate dagli artefici del gesto omicida, ‘nemici del popolo‘. E’ una violenza che non si placò, anzi aumentò nella primavera del 1945. In questo periodo la Jugoslavia occupava Trieste, Gorizia e l’Istria e le truppe comandate dal Maresciallo Tito si scatenarono contro gli italiani.

Nelle “fosse” vennero gettati  bambini, donne, anziani, cattolici, socialisti, fascisti, liberal democratici. Questa è la testimonianza di Graziano Udovisi, l’unica vittima della tragica vicenda che riuscì a mettersi in salvo da una foiba nella quale era stato gettato insieme ad altri.

E per non dimenticare questa drammatica, storica vicenda come tante altre che, in giro per il mondo, hanno seminato orrore e morte, Forza Italia, per voce del Consigliere Municipale, Maria Cristina Masi, invita la  cittadinanza a partecipare alla Commemorazione del “Giorno del Ricordo”, presso l’aula Consiliare Massimo Di Somma, con inizio alle ore 15.00.

“All’evento, proposto dal nostro gruppo di Forza Italia – dichiara Masi – e condiviso da tutto il Consiglio Municipale, parteciperà il “Comitato 10 febbraio” e ascolteremo testimonianze dirette di esuli“.

(Il Faro on line)