Gaeta, truffa sui corsi di italiano per stranieri, denunciati i titolari di una cooperativa
I corsi di italiano, in convenzione con l’università di Perugia, venivano pagati dai 200 ai 300 euro.
Gaeta – Al termine un’attività di indagine concentrata sulla conduzione di corsi di italiano per stranieri, la polizia di stato di Gaeta ha denunciato alla procura della Repubblica del tribunale di Latina due cittadini italiani e quattro cittadini indiani: i reati contestati vanno dal falso ideologico, alla truffa, fino alla violazione delle norme sull’immigrazione.
Le indagini hanno accertato che i due italiani titolari di una cooperativa sociale onlus del sud pontino, convenzionata con l’università di Perugia, organizzavano corsi di lingua al fine di rilasciare l’attestato necessario per il permesso di soggiorno di lungo periodo, previo esame finale che tuttavia non veniva realizzato. Per usufruire di questo servizio, i cittadini indiani pagavano somme comprese tra i 200 e i 300 euro.
L’indagine è partita dopo che all’ufficio immigrazione del commissariato si è presentata una cittadina indiana richiedente il permesso di soggiorno di lungo periodo. Nonostante avesse portato con sé il certificato che attestava la frequenza ad un corso di lingua italiana (necessario ad ottenere il permesso), la donna faceva fatica ad esprimersi ma anche a comprendere quello che gli agenti cercavano di comunicarle.
Il modus operandi della cooperativa
Dopo qualche insistenza, i poliziotti sono riusciti a farsi raccontare come aveva ottenuto quel “pezzo di carta” che le era costato 300 euro. Gli accertamenti hanno quindi ricostruito il sistema messo in atto dai titolari del centro del sud pontino.
Dopo aver ricevuto le iscrizioni dei cittadini indiani, gli stranieri partecipavano a fantomatici corsi di studio della durata di otto ore per poi sottoporli all’esame finale. L’esame avrebbe dovuto consistere in una prova orale ed una scritta: la prima giudicata nell’immediatezza in sede, la seconda valutata successivamente da apposita commissione presso l’università di Perugia. La somma delle due valutazioni avrebbe consentito l’eventuale promozione ed il rilascio del previsto certificato di lingua italiana.
Tuttavia gli stranieri promossi, in termini di fatto, non erano in grado di comprendere e scrivere la lingua italiana, tanto da far pensare che gli esami non venissero svolti affatto. Dopo aver registrato i nominativi dei cittadini indiani che avevano sostenuto la prova d’esame (circa 30 persone), gli agenti del commissariato li hanno interrogati. In tal modo si è potuto constatare che non solo queste persone non parlavano la lingua italiana, tanto che si è reso necessario l’ausilio di interpreti ma, alla richiesta di scrivere una frase simile a quella da loro riportata in sede di esame, non riuscivano nemmeno a riscriverla autonomamente.
Tutte le prove raccolte sono confluite in un’informativa di reato presentata alla procura della Repubblica di Latina, con la quale sono stati denunciati, oltre ai titolari della cooperativa sociale onlus, anche quattro indiani che hanno presentato la documentazione per ottenere un valido titolo di soggiorno in Italia.
(Il Faro on line)