Mariam, da Ostia a Nottingham massacrata da una baby gang di bulle
E’ morta Mariam Moustafa la ragazza di 18 anni nata a Ostia da genitori egiziani uccisa dopo l’aggressione e 12 giorni di coma
Mariam l’hanno massacrata con calci e pugni senza un perché. O, forse, il perché è solo il colore della sua pelle. Adesso che non c’è più, dopo 12 giorni di coma per quella brutale aggressione ripresa anche dalle stesse bulle della baby gang, i parenti di Mariam chiedono che venga fatta giustizia e che i colpevoli paghino.
E’ la drammatica storia di Mariam Moustafa, 18 anni, nata e cresciuta a Ostia e trasferitasi da qualche tempo con i genitori in Inghilterra. La sera del 20 febbraio, intorno alle ore 20,00, la ragazza è stata aggredita da una decina di ragazze che l’hanno assalita a calci e pugni davanti al centro commerciale “Victoria Centre” aNottingham. Secondo le risultanze delle indagini, non era la prima volta che la ragazza era presa di mira sempre dallo stesso gruppo di giovani bulle. Nella circostanza, l’aggressione sarebbe iniziata in strada e la ragazza sarebbe riuscita a salire su un autobus, come documenta il video qui pubblicato girato dalla baby gang dove si nota anche un amico di Mariam che cerca di difenderla senza successo. Fino all’intervento dell’autista, avvenuto quando ormai la giovane aveva già perso i sensi.
Poche ore dopo l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale, i medici del Queen’s Medical Center avrebberodimesso Mariam, ma la mattina successiva è entrata in coma. La giovane è rimasta in coma al Nottingham City Hospital per 12 giorni, senza riprendere mai conoscenza fino al momento della morte.
Il caso è sulle prime pagine dei tabloid inglesi ed è al centro di un’inchiesta della BBC. In Italia sarà proposto dalla trasmissione “Le Iene”, che ha pubblicato l’anteprima del servizio che verrà trasmesso in onda domenica.
La famiglia Moustafa, in particolare il padre Muhammad e la sorella Mallak, chiede verità, puntando il dito anche contro la polizia inglese e i medici che hanno dimesso Mariam. Per la famiglia si è trattata di un’aggressione con scopi razzisti, in quanto come dichiara lo zio, la nipote sarebbe stata chiamata dalle bulle “black rose”, cioè “rosa nera”.
Il 2 febbraio l’ultimo post sul suo profilo facebook: Mariam pubblica un’immagine in riva al mare di Ostia insieme con una sua amica. E nel suo album la si vede seduta sul parapetto del Pontile o mentre salta sulla spiaggia piena di gioia ed energia.
Dopo la denuncia sui mass media, anche la Procura di Roma ha aperto una indagine in relazione alla morte di Mariam. Il fascicolo, nel quale si ipotizza il reato di omicidio, è stato affidato al sostituto procuratore Sergio Colaiocco.