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La Torre di Dragoncello sta crollando: l’allarme arriva in X Municipio

29 marzo 2018 | 19:45
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La Torre di Dragoncello sta crollando: l’allarme arriva in X Municipio

Rischio crollo per la Torre di Dragoncello: appello del divulgatore storico Michele Mattei alla Commissione Cultura per la sua messa in sicurezza

Acilia – La torre di Dragoncello sta crollando. Il grido d’allarme, lanciato dal divulgatore storico Michele Mattei dopo diverse ispezioni, è stato raccolto dal X Municipio e verrà girato alle autorità competenti perché provvedano per scongiurare questo pericolo.

Michele Mattei lunedì 26 marzo ha ottenuto un’audizione da parte della Commissione Cultura del X Municipio che ha raccolto l’appello decidendo di portare in consiglio una risoluzione per attivare le autorità competenti ed effettuare un controllo immediato.

Il contesto in cui ci troviamo è meraviglioso: siamo sulla collina dove sorge il Casale di Dragoncello. Da questo punto la vista è fantastica. L’occhio umano può dominare la Valle del Tevere, le colline circostanti e giungere fino al mare e ai Colli Albani, nelle giornate più nitide. E’ questo uno dei luoghi in cui la storia ha tessuto la sua complessa tela nelle più disparate epoche. Le testimonianze più antiche si riferiscono alla vicina città di Ficana, sorta intorno al 1000 a.C. e, sulla stessa collina di Dragoncello, sono stati rinvenuti frammenti dell’epoca della grande roma dei Tarquini. Poco lontano sorge una fattoria di età romana, databile al IV secolo a.C. e una splendida villa, scavata e abbandonata, testimone dell’importanza produttiva della zona, fino al periodo imperiale inoltrato. Poi, poi si entra in quella storia ancora più misteriosa, quella che vede l’impero cadere e la chiesa prendere sempre più potere.

La torre antica inglobata nel casale di Dragoncello

La torre antica inglobata nel casale di Dragoncello

Nel IX secolo d.C. Papa Gregorio IV fonda la sua Curtis Draconis, nel luogo che potrebbe corrispondere proprio a quella collina. Era un periodo pericoloso, le scorribande saracene minacciavano gli abitanti. Il papa fonda dunque Gregoriopoli di Ostia, il borgo fortificato, e munisce l’entroterra di torri di avvistamento, in comunicazione l’una con l’altra lungo il percorso fluviale del Tevere. Cosi, milleduecento anni fa, nasceva quella che ancora resiste su quel luogo, circondata dal silenzio del fiume e della natura. La torre di Dragoncello sorge forse su resti romani preesistenti, ed è costruita con materiali di riuso (se la visitate, noterete, tufi, marmi antichi, laterizi incastrati un po’ ovunque). Al suo interno venne rinvenuta addirittura una statua di epoca imperiale raffigurante forse il dio Marte.

La parte di torre che si distingue dal resto del casale

La parte di torre che si distingue dal resto del casale

Tale struttura costituisce una testimonianza unica del nostro territorio. Sorge su terreno privato insieme ad un complesso di altre strutture più o meno recenti, altre medievali e antiche di alcuni secoli, altre, come il casale, di inizio novecento, testimonianza di vita agricola ormai dimenticata o quasi del nostro territorio. La situazione in cui versa la torre è a dir poco pessima. Crepe strutturali minacciano tutta la struttura, in vari punti; il tetto è in gran parte crollato e gli edifici abusivamente addossati al corpo centrale ne minacciano la statica. Interventi eseguiti su un bene storico che non dovrebbero, anche a termini di legge, mai essere eseguiti senza autorizzazione. Inoltre, la torre, come la zona circostante è stata trasformata negli ultimi decenni in deposito/discarica. Basta guardare le foto per accorgersi della situazione. L’area è inoltre punto di passaggio del “Sentiero Pasolini”, un percorso ciclopedonale figlio della volontà di un gruppo di cittadini sensibili al problema che mirano al recupero del territorio anche attraverso la creazione di questo itinerario immerso nella natura, da Roma ad Ostia lungo il Tevere. Un valore incredibile dimenticato dal privato, proprietario del terreno su cui sorge, e dalla soprintendenza, che va incontro a crollo certo in tempi brevissimi. Per questo motivo ho deciso di interpellare urgentemente la soprintendenza e i rappresentanti del X municipio per sollecitare la tutela dei luoghi.

Questa situazione rappresenta la pars pro toto di un problema assai più grave che investe tutto il territorio. L’oblio dei siti archeologici, estremamente numerosi nel nostro municipio, costituisce la base per il totale distacco dal territorio che vede cosi perdere le sue radici e il senso civico dei suoi abitanti che, per forza di cose, lo percepiranno sempre più come area dormitorio priva di storia e valore.