Ostia, stagione al via. Spiagge libere in ritardo, sporche e senza servizi
Spiagge libere sporche, senza ristoro, senza bagni e con i marinai di salvataggio senza pattino. E manca pure l’ordinanza balneare
Ostia – Spiagge libere a mezzo servizio in occasione dell’apertura della stagione balneare, oggi 25 aprile. Il servizio di salvataggio assicurato dai marinai “in appalto” su un tratto di oltre un km di costa manca dei pattini di salvataggio. E l’arenile è ovunque costellato di rifiuti di ogni tipo.
Brutta sorpresa per i romani che hanno sfruttato la giornata festiva per fare un salto al mare di Ostia e godersi una giornata di sole, la prima della stagione balneare 2018. Per il terzo anno consecutivo dopo i due di gestione Commissariale ed il primo dell’era Di Pillo, Ostia si fa trovare impreparata all’avvio della stagione balneare. Negli anni passati all’appuntamento con l’inizio della stagione dei bagni in mare mancavano i marinai di salvataggio o non tutte le spiagge erano state bonificate dai residui delle mareggiate. Quest’anno l’elenco dei disservizi è ancora più visibile e, soprattutto, penalizza maggiormente la frequentazione degli arenili pubblici.
Innanzitutto, la sindaca di Roma, Virginia Raggi, non ha ancora firmato e pubblicato l’ordinanza che disciplina le attività balneari indicando diritti e doveri dei bagnanti e dei concessionari. Una grave lacuna considerato che durante l’inverno si è ripetuto più volte che le spiagge libere saranno illuminate di notte e arricchite di attività sportive senza però specificare ulteriori dettagli come l’obbligo di presenza del marinaio di salvataggio ad orario prolungato. C’è poi da capire se saranno ripristinati e come i varchi d’accesso libero dal lungomare direttamente sulla battigia.
Oggi, Festa della Liberazione, i marinai di salvataggio presi in appalto sono ai loro posti. Pochi, però, sono quelli dotati di pattino di salvataggio come prescritto dal Codice della Navigazione. Cinque pattini nuovi di zecca, acquistati dal X Municipio, sono in deposito sulla spiaggia libera ex Faber Beach in attesa di essere collocati su altrettante postazioni di salvataggio ancora sprovviste.
E che dire, poi, dello stato in cui versano le spiagge libere di Ponente? I bagnanti sono stati costretti a stendersi tra un cumulo e l’altro di rifiuti,senza servizi igienici a disposizione e senza un punto ristoro. Peraltro le poche fontanelle pubbliche disponibili sono chiuse e non funzionanti.
Nel tratto finale di lungomare Duca degli Abruzzi, infine, la sabbia scaricata nei mesi scorsi direttamente dai fondali del confinante porto turistico, emana un odore nauseabondo che la rende impraticabile.