A quasi due mesi dalle elezioni politiche, assistiamo a ‘teatrini’ e ‘recite’ di ipotetiche scelte ‘responsabili’ che, a tutt’oggi sembrerebbero non rispettare il voto degli Italiani
Interni – Il noto film del 2013, “La Grande Bellezza“, pellicola che ha riscontrato, seppur con molte critiche contrastanti, un buon successo anche a livello internazionale, grazie alla “fotografia” che metteva in risalto il fascino di un’Italia, nonostante tutto, presentata sempre nel suo lato positivostorico-culturale, fa venire in mente quanto sta accadendo nel nostro “Bel Paese“, in questo caso, in netto contrasto con gli scenari politici in attodopo il 4 marzo 2018 e per i quali, non possiamo utilizzare lo stesso titolo del film su menzionato per descriverli con una nota di apprezzamento.
Ecco quindi che, “la grande bruttezza“, potrebbe essere un titolo più appropriato, ad un’istantanea scattata nelle sale del Quirinale, dove, in quasi due mesi, trascorsi nel post elezioni, abbiamo assistito a “teatrini” e “recite” di ipotetiche scelte responsabili che, a tutt’oggi non hanno prodotto ancora nulla di stabile, tutt’altro!!! Stanno creando ancora più confusione, disagio e disorientamento tra l’elettorato il quale, forse, sta comprendendo una sola cosa, ovvero, che il proprio voto vale poco e niente.
Infatti, laddove la tornata elettorale del 4 marzo scorso non ha prodotto una maggioranza assoluta, le uniche possibilità, nel rispetto dell’espressione di voto del Popolo, sarebbero dovute risultare in due semplici e veloci scelte alternative:
- Accordo tra coloro che hanno preso più voti, ossia, Centrodestra (Lega, FI, FdI, NCI) e M5S;
- Governo di transizione per andare a nuove elezioni nel prossimo autunno.
Ogni altro tentativo di “distorcere” l’espressione di voto degli Italiani, con pseudo atteggiamenti ritenuti “responsabili” dai rappresentati politici di partito e tendenti, invece, a trovare altre soluzioni alternative che negherebbero quanto scelto dal Popolo, sono solo un “farmaco palliativo” con il quale si intende coprire un’azione centrata più al raggiungimento del Potereindividuale che, del tanto decantato “servizio sociale” da prestare alla cittadinanza per il bene della collettività.
Ecco “la grande bruttezza“!!!
Si gioca molto sull’utilizzo dei termini quali, ad esempio “contratto” e non “alleanza“, utilizzandoli come pretesto per tentare di motivare azioni che sono centrate oggi ad obiettivi diversi da quelli preannunciati, palesi e sotto gli occhi di tutti, anche in ragione di quanto espresso fino al 4 marzo 2018; si provoca l’avversario politico, mettendo veti, come se si fosse nella posizione di poter dettare legge all’altro, seppur le elezioni non hanno determinato un vincitore assoluto; si reagisce con parole di disprezzonei confronti dell’avversario politico alle provocazioni ricevute, andando a colpire, irrispettosamente, chi svolge lavori, seppur umili ma, onesti; e tanto altro ancora….
Questo scenario, non può far altro che gridare a “la grande bruttezza” della nostra politica, incapace, anche quando il Popolo a gran voce e attraverso il proprio voto, non vuole vedere al Governo chi ha già Governato negli ultimi anni.
E invece cosa accade? Accade che il PD, diventa l’ago della bilancia (tra l’altro, aspetto già da me pronosticato in un mio precedente articolo, il giorno successivo alle ultime elezioni politiche) e partito conteso da coloro che, senza “se” e senza “ma”, avrebbero dovuto avere la “Responsabilità”, quella con la “R” maiuscola, di farsi carico della creazione di un Governo. E allora, nella nostra amata Italia, ecco che il PD diventa il vero “vincitore” di queste ultime elezioni politiche, mettendo ancora di più in risalto l’incapacità dei nostri rappresentanti, nel dimostrare il buon senso nei confronti dell’elettorato, continuando a propinarci “minestroni” di parole e accuse mosse gratuitamente tra loro, verso tutto e tutti, fuggendo, altresì, dalla possibilità di attuare quel cambiamento tanto decantato ma, evidentemente, contaminato dal desiderio di prevalere singolarmente, al di là del bene collettivo.
Sappiamo che, per esperienza, la “sedia del Potere” fa gola a tutti, anche a coloro che avrebbero dovuto dimostrare nei fatti e non a parole, il vero cambiamento.
E mai, come in questa occasione, possiamo dire, ahimè…ancora una volta…”l’occasione fa l’uomo ladro“, accezione questa, intesa, naturalmente, come metafora e non come espressione, prettamente, letterale.
(I Faro on line)