Ostia, la testa di Afrodite affiora dagli sterri degli scavi di un secolo fa
Eccezionale scoperta nell’area degli scavi: una testa di Afrodite d’epoca imperiale emerge dalla terra di riporto delle campagne di scavo a partire dal 1915
Ostia Antica – Eccezionale rinvenimento della testa di una statua raffigurante presumibilmente Afrodite nella terra di riporto degli scavi effettuati agli inizi del secolo scorso. Il reperto, databile al II secolo d.C. ovvero all’epoca imperiale ellenistica, è affiorato per caso all’interno del perimetro degli scavi archeologici e potrebbe essere il primo di una serie.
La terra tra i capelli confonde i particolari, ma la testa appena emersa dal terreno di Ostia Antica “sembra avere la pettinatura di una Venere di Doidalsas oppure potrebbe essere una Musa”, sono le prime valutazioni che fanno le archeologhe Mariarosaria Barbera e Cinzia Morelli, senza escludere altre interpretazioni.
L’Afrodite di Doidalsas, scultore greco del III secolo a.C., raffigura la dea al bagno, caratterizzata da ciocche di capelli raccolte sulla sommità del capo e da un piccolo chignon appoggiato sulla nuca.
Quella rinvenuta a Ostia Antica potrebbe essere una replica di età romana imperiale del celebre modello greco. La deliziosa testina marmorea è riemersa dalla terra nel corso di lavori di manutenzione ordinaria, in terreni di riporto di epoca post-classica creati dagli sterri del Calza.
Sotto la direzione di Guido Calza, ispettore di Ostia dal 1912 al fianco del maestro Dante Vaglieri poi come direttore e soprintendente a partire dal 1924, vennero eseguite importanti campagne di scavo che portarono alla luce i più importanti monumenti: il Capitolium, il Teatrocon gran parte del Piazzale delle Corporazioni, la Casa d’Apuleio, la Caserma dei Vigilie le Terme di Nettuno, la Porta Romana, il Decumano massimo fino al Foro, la via delle Tombe e parte del Palazzo Imperiale. Gli sterri vennero accumulati nelle aree esterne al nucleo edificato ed è lì che oggi è riaffiorata la magnifica testa di Afrodite.