Roma Aurelia Hospital, il parcheggio lo pagano anche le salme
Parcheggio a pagamento nell’ospedale Aurelia Hospital: ticket orario oltre che per visitatori e dipendenti anche per i carri funebri
Roma – Aurelia Hospital, nessuna esenzione al parchimetro per i carri funebri. Si sa che nella Capitale il parcheggio è sempre un problema che le amministrazioni hanno risolto negli anni con le strisce blu e che in molte strutture non solo private, come per esempio i supermercati, la sosta è regolata dall’obbligo di ticket orari. Che però si dovesse pagare anche negli ospedali e che alla regola del balzello non si sottraggano anche i carri funebri è davvero una novità che segna, forse, il superamento del limite.
Succede presso l’ospedale Aurelia Hospital che si trova, appunto, in via Aurelia al civico 860. A fare la scoperta sono stati gli stessi operatori delle agenzie funebri incaricati di effettuare i funerali da parte di familiari di pazienti deceduti nella struttura sanitaria. Anche loro si sono sentiti chiedere il pagamento della sosta, pure se hanno spiegato che consegnare la cassa, vestire il defunto, assistere al rito funebre e procedere alla sua traslazione sono tutte operazioni che non solo non corrispondono esattamente ad un parcheggio di comodo ma, soprattutto, sono ineludibili per un ospedale dove inevitabilmente si registrano decessi.
Non importa per quale necessità ci si rechi in ospedale. Per il parcheggio bisogna pagare senza distinzioni di sorta. Lo sanno bene persino i dipendenti dell’Aurelia Hospital che se vogliono lasciare i loro mezzi, che siano auto ma anche moto (tariffa 2 euro al giorno) si vedono decurtare 40 euro mensili sulla loro busta paga. E pagano quasi tutti anche i disabili: per loro, infatti, ci sono appena 4 posti che sono gratuiti esclusivamente per le prime due ore.
Gli altri? Paghino. Persino i malati, seppure con qualche agevolazione per la preospedalizzazione, per il day hospital, per la fisioterapia e per la dialisi. A tal proposito è bene ricordare che l’Aurelia Hospital è una struttura sanitaria privata (gruppo Garofalo) accreditata dal SSR ed autorizzata parte integrante del sistema sanitario della Regione Lazio. E, forse, la Regione Lazio farebbe bene a dire la sua su questa decisione.