#Fiumicino2018, cinque candidati per uno scranno, quello di Sindaco
FIUMICINO – Per le elezioni amministrative 2018, a parole più di qualcuno dice di voler puntare a vincere al primo turno, nei fatti tutti pensano a quale potrebbe essere lo scenario al ballottaggio.
Il centrosinistra
Il centrosinistra ha blindato la figura di Esterino Montino sotto l’ala dell’intera coalizione, aggregando anche le parti più estreme della coalizione. E forte delle percentuali della scorsa tornata elettorale, corroborate dai dati delle ultime elezioni che hanno visto il Partito democratico “reggere”, seppur soffrendo, sa di poter contare su una percentuale che, a meno di sconvolgimenti dell’ultima ora, porterà Montino al secondo turno.
Il centrodestra
Diverso è il discorso del centrodestra, dilaniato da polemiche interne, dallo scontro generazionale, da mai sopiti rancori personali risalenti al 2013, che si presenta diviso in tre blocchi, in due casi su tre feriti da lacerazioni e strappi interni.
C’è Mario Baccini, il candidato che già da circa due anni sta aggregando il mondo civico, e che ha incassato il sostegno di Forza Italia; che però ha visto perdere pedine importanti, che si sono spostate verso la Lega.
Quest’ultima ha candidato il giovane neo senatore William De Vecchis, che ha incassato anche l’ok di Fratelli d’Italia e di liste un po’ più spostate a destra, ma ha anche dovuto fare i conti con una diaspora in Fratelli d’Italia, che ha visto perdere militanti storici che hanno creato una lista civica pro Baccini.
Casapound
Poi c’è Casapound, che corre per conto proprio con Gaia Desiati candidata Sindaco, cercando di rappresentare l’ala più “decisa” e al contempo “sociale” della destra”.
Il Movimento 5 Stelle
Ultimi, ma non ultimi, i 5 stelle, che si presentano con Fabiola Velli, consigliera comunale uscente e presidente della Commissione Trasparenza, come candidata allo scranno piùalto di via Portuense. Inutile dire che il Movimento 5 Stelle va da solo, senza alleanze di sorta né liste collegate.
Cosa accadrà? Come detto, il ballottaggio resta la probabilità di gran lunga più alta, e sarà – com’è giusto che sia – una questione di numeri.