Passione e istinto del gol, Marzia Cannavacciuolo brilla nel Fiumicino 1926, ‘Amo smarcarmi e segnare, il calcio è la mia vita’
Attaccante nella squadra di Alessio Berardi, ha siglato quest’anno 15 reti. Circa 40 in carriera. Infermiera nel quotidiano, ama dare il buon esempio in partita. I ricordi più belli, quelli con la Lazio
Fiumicino – Una ragazza come tante, Marzia. Lavoro quotidiano e passione. Una cosa speciale brilla nella sua vita, però. L’amore per il calcio. Sin da bambina.
Quante partite giocate in cortile, con cugini, amici e fratelli. E’ cresciuta con un pallone ai piedi, la pivot del Fiumicino 1926 e a 27 anni, già la sua carriera è piena di ricordi e di frammenti. Sta crescendo il movimento del calcio femminile e non solo in Italia. Le azzurre della Nazionale ed anche del calcio a 11, tanto hanno fatto parlare di sé. Le squadre di serie A, come la Juventus e la Lazio, hanno tra le loro fila anche un team di donne.
Gioca a calcio a 5, Marzia Cannavacciuolo. E’ di Roma e fa l’infermiera nella vita. Passione e sacrificio, per entrambe le sue attività. Insieme a tanta responsabilità. Cura per gli altri e tiri sotto porta. E chiama quel pallone quando arriva, come lo fa il suo lavoro quotidiano. La serie D del calcio femminile, è impegnativa. E’ appena finito il campionato 2017/2018. Quinto posto in classifica e lotta per la promozione in serie C. Niente da fare per la stagione odierna. Il sogno è rimandato per il prossimo anno e lei è già pronta.
Ha seguito i suoi allenatori a Fiumicino. Simone Ciotti e Nicoletta Pancianeschi l’hanno portata dal Villa Aurelia. La sua forte propensione davanti alla porta, li ha convinti che probabilmente i suoi gol sarebbero serviti a raggiungere traguardi ambiziosi. Al Campo Garbaglia, dove il girone B laziale si è svolto e consumato, fino all’ultima goccia di sudore, Marzia, insieme alle sue compagne, ha dato il cuore. Un campo verde e un pallone. L’amore di una vita.
E allora lei, ci pensa. Il prossimo anno, nuovo sogno da realizzare e nuova stagione da preparare. Intanto, continua ad esercitare il suo lavoro di infermiera. Una Laurea preziosa quella. Di grande aiuto per gli altri. Una donna altruista, la Cannavacciuolo dai 15 gol in stagione. Circa una quarantina in carriera e l’orgoglio della sua squadra e del presidente Alessio Berardi. E’ collegato all’OlympusRoma, il Fiumicino 1926 e presto a Parco Leonardo aprirà una specifica Accademy.
Adora smarcarsi e segnare, l’attaccante della squadra rossoblu. La sua prestanza fisica lo consente. E’ accaduto contro la prima in classifica e lo racconta. Dopo una fase in salita del campionato e stanchezza fisiologica, come lei stessa spiega, ecco la rinascita. E con le migliori in torneo. E poi se le avversarie prima, non avevano mai perso.. allora la gioia è più grande. Ed è stata più grande. Una vittoria di misura. Un 3 a 1 da incorniciare, contro la Polisportiva Ostiense. Ed il suo gol è stato eccezionale. Due avversarie a sedere e tiro sul secondo palo. Rete. E ricordo in memoria, per sempre.
Tante squadre e tutte importanti nel suo palmares personale. 13 anni passati sui campetti di calcio e stagioni sudate e storiche da ricordare. Dal 2005 davanti a tutte e di fronte alla porta, per segnare i suoi gol. Ha ricoperto anche altri ruoli comunque Marzia. Non solo pivot. Anche il laterale ha fatto nel calcio a 5, come il centrocampista e il difensore nell’11. Una giocatrice a tutto campo allora. E tutta passione. Tanas Casalotti, Polisportiva SS Lazio, Garbatella, Villa Aurelia e poi il Fiumicino 1926. Ciro Immobile, il suo mito. E’ un’aquilotta la Cannavacciuolo dal cuore laziale. Ammira la tenacia e quei tanti gol che l’attaccante della squadra di Simone Inzaghi fa. Allora, li fa pure lei e con successo.
Con orgoglio allora racconta la sua storia. E il principio sta sempre lì.. su un campo verde..
Cara Marzia, sei una delle giocatrici più importanti. Qual è il tuo ruolo in squadra ?
Sono pivot. Attaccante. Mi piace segnare, smarcarmi e la mia prestanza atletica lo consente. Posso fare anche il laterale. Più di tutti, però faccio il pivot”.
Quali sono le qualità tecniche e fisiche che ti contraddistinguono ?
“ La prestanza fisica, il tiro e la tecnica. L’iniziativa. Incito la squadra. Ho molta grinta. Istinto del gol. Il mio modello è Ciro Immobile. Sono della Lazio. Mi piace la sua determinazione e segna sempre. Sono tifosissima bianoceleste”.
Il calcio femminile in Italia, come nel mondo, è in crescita. Cosa ne pensi ?
“E’ importante questo movimento. Mi piacerebbe che le partite fossero mandate più spesso in onda. A Sportitalia le hanno mandate. Soprattutto quelle della Nazionale Italiana. Sicuramente la categoria maschile è un’altra cosa, ma noi donne ce la caviamo. Siamo molto brave. C’è bisogno che venga trasmessa anche la nostra passione, non solo quella degli uomini”.
Come vivi la tua esperienza di donna, all’interno del mondo del calcio ?
“Mi sento a mio agio. Sono me stessa. Spesso ci sono delle discussioni (ride). Personalmente, per come sono fatta, non mi ci sono mai trovata (ride)”.
Conosci le giocatrici della Nazionale di calcio ?
“Conosco alcune ragazze per nome. Una giocatrice che ammiro è Arianna Composelli. Gioca con l’Olympus e da piccola ci giocavo contro, nelle partite che il Tanas faceva contro la Roma. L’ho conosciuta lì. Mi piace molto come gioca”.
Come mai Marzia, giochi a calcio ?
“Lo faccio sin da bambina. Io praticavo il tennis e come parte atletica giocavo a calcetto. Ho visto poi che preferivo il calcio al tennis e quindi la mia è una passione. Giocavo in cortile, con gli amici e i miei cugini”.
Parliamo un po’ della tua carriera. Nel biennio del 2005/2007 hai giocato con il Tanas Casalotti e poi ecco la Lazio..
“Con il Tanas, era sempre calcio a 5, di serie D. La squadra vicino casa. Dal 2010 al 2012, ho giocato con la Lazio. E’ stato molto bello. Per fortuna, mi sono trovata benissimo anche con le compagne. Ero andata in un’altra squadra prima per due mesi, ma essendo il gruppo già formato, non ho potuto trovare uno spazio per me, poi sono andata alla Lazio. Mi sono trovata benissimo con tutti. Mister a compagne. Ho dovuto smettere per impegni lavorativi”.
Hai una Laurea in Infermieristica…
“Si. Lavoro privatamente a domicilio. Sono una libera professionista”.
Come riesci a conciliare sport e lavoro ?
“E’ molto difficile. Ci vuole tanta passione anche lì. Sono fortunata comunque, perché posso gestirmi e posso decidere i turni. Lavoro un tot di ore e questo mi agevola. E’ accaduto che ho lavorato fino alle otto di sera e in questo caso, ho potuto trovare uno spazio per gli allenamenti. Adesso faccio le notti ed è più difficile. Tuttavia, se posso cambiare i turni lo faccio”.
Ci sono secondo te, dei valori, che accomunano queste tue due passioni ?
“Sicuramente la passione. L’attenzione che metti nel fare le cose. Lavoro e calcio. La costanza. Il senso del dovere e di appartenenza. Alla squadra e al lavoro. Se fosse per me, giocherei tutti i momenti..”.
Nel 2013 sei approdata al Garbatella. Poi nel 2016, sei andata a giocare con il Villa Aurelia. Fino allo scorso anno. Poi ecco il Fiumicino..
“Il Villa Aurelia era cinque minuti da casa. Ho conosciuto lì, gli allenatori che adesso mi allenano al Fiumicino. Per seguirli, ho anche rifiutato un’altra squadra. Ho preferito venire qui”.
Com’è stato il campionato quest’anno con il Fiumicino 1926 ?
“Mi sono trovata molto bene con la squadra, anche se non conoscevo nessuno, tranne due persone. E’ stato difficile il torneo per la mancanza spesso del portiere”.
Se dovessi ripercorrere la stagione appena conclusa, qual è stato il momento più difficile e quello più bello ?
“Quello difficile è avvenuto a metà stagione, per un calo generale psicologico di tutte le giocatrici. Abbiamo perso quattro partite di fila, da seconde siamo arrivate quinte. Abbiamo perso punti preziosi. Il brutto risultato è stato quello di 12 a 2 a sfavore. Ci sono rimasta male. Invece quello più esaltante, che ricordo molto volentieri, è stato quando abbiamo vinto con la prima in classifica. La Polisportiva Ostiense. Ho anche segnato e ci siamo riprese. Non ce l’aspettavamo. Grazie anche a quella vittoria abbiamo potuto lottare per la promozione in serie C. E’ andata male poi, ma va bene così. Ci siamo arrivate però. Ho segnato in quella partita. Abbiamo vinto 3 a 1. Ho siglato la prima rete. E’ stato bello : ho smarcato due avversarie e ho fatto gol sul secondo palo. Amo il dribbling. Le nostre avversarie non avevano mai perso ed è stato eccezionale”.
Il tuo gol più bello, qual è stato ?
“Proprio quello con la Polisportiva Ostiense”.
E l’emozione che ricordi più volentieri.. la prima che ti viene in mente ?
“Quella che provo giocando a calcio : tutte le partite che ho giocato a calcio a 11 con la Lazio, ad esempio. Sono state tutte belle. Anche se in quella stagione non abbiamo vinto spesso, è stato bello ugualmente”.
Quali sono gli obiettivi del prossimo anno ?
“Sarà quello di andare in serie C e segnare più di 15 gol”.
Secondo te quali sono i valori dello sport ?
“La passione e la concentrazione in quello che fai. E’ importante dare un messaggio ai giovani. Siamo degli esempi, soprattutto per i bambini. Infatti, è importante. Non mi piace quando in campo si litiga. Se c’è un bimbo che mi è venuto a vedere, non mi piace dare questo esempio”.
Quali sono i tuoi hobby ?
“Mi piace uscire con gli amici e con la mia fidanzata. Mi piace andare a correre. Portare a spasso il cane. Si chiama Aigor, preso al canile. Mi piace anche andare al mare”.
(Il Faro on line)