SALUTE

Paolo Zeppilli: “Nella morte improvvisa degli atleti è fondamentale controllare i sintomi”

28 maggio 2018 | 11:19
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Per Eureka! affollata conferenza del cardiologo Paolo Zeppilli presso l’ospedale Grassi di Ostia sulla morte improvvisa da sport

Ostia – La morte improvvisa nello sport è un evento raro ma estremamente doloroso e di forte impatto emotivo sulla collettività perché colpisce solitamente soggetti molto giovani. Prevenire quell’evento si può, diffondendo una cultura dell’attenzione e della prevenzione ed effettuando controlli sempre più sofisticati e meno invasivi.

E’ il messaggio lanciato dal professor Paolo Zeppilli, ostiense doc, eccellenza nel campo scientifico internazionale come cardiologo, docente di Medicina dello Sport presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e conosciuto come ex medico della nazionale italiana di calcio. Zeppilli, per conto dell’associazione “Spazi all’Arte”, domenica 27 maggio ha tenuto presso la Sala Sinibaldi dell’ospedale “Grassi” di Ostia la conferenza “Morte improvvisa da sport nei giovani e giovanissimi atleti: cosa dobbiamo sapere e cosa possiamo fare?” nell’ambito della rassegna di incontri scientifici Eureka! Roma 2018. A fare gli onori di casa, in rappresentanza della Asl Roma 3, il dottor Nicola Danisi, cardiologo e aritmologo, insieme con la dottoressa Carla Scarfagna, responsabile dell’Ufficio pubbliche relazioni URP di Casal Bernocchi, ed il dottor Carlo Racani, cardiologo dirigente della Casa della Salute.

L’onda emotiva per la scomparsa di Davide Astori, il capitano della Fiorentina deceduto improvvisamente nel sonno il 4 marzo scorso all’età di 31 anni, è ancora forte. Quella morte improvvisa, purtroppo, non è l’unica balzata agli onori della cronaca ma bisogna fare in modo che sia sempre più rara come evento. Ed è di questo che il professor Zeppilli ha parlato, sottolineando quali possono essere i campanelli d’allarme e come comportarsi in presenza di un dubbio.

Un momento della conferenza sulla morte improvvisa nello sport

Un momento della conferenza sulla morte improvvisa nello sport

La cosa più importante – sottolinea Zeppilli nella videointervista (montaggio Elisa Palchetti) – è la cultura dei dirigenti, dei genitori, degli atleti stessi nel capire che se un ragazzo sviene sul campo, o ha un dolore al petto violento, o ha delle palpitazioni, bisogna andare a fondo perché può essere una cosa banale e risolvibile, ed il più delle volte lo è, ma qualche volta nasconde delle patologie, delle malattie cardiache gravi che possono mettere a repentaglio la vita di questo giovane atleta”.