Il Governo è tratto
Dagli insulti reciproci dei leader di partito, alle accuse di ‘tradimento’ al capo dello Stato, si è formata la squadra dei Ministri del Governo Conte
Interni – “È finita, finalmente!!!” – verrebbe da dire, anche se in realtà, dovremmo dire “finalmente s’inizia!!!”
Purtroppo, però, quello che ha segnato questi “tempi supplementari” di una partita elettorale che il 4 marzo scorso non ha prodotto un vincitore assoluto, ci ha logorati, ulteriormente, un po’ tutti.
Abbiamo un Governo che si è costruito sui diktat imposti dal M5S; una coalizione di Centrodestra che sulla carta avrebbe vinto le elezioni e che non è riuscita a proporre le credenziali per un Governo e, di cui non si capisce ancora se c’è unità di intenti o meno; la Lega, sembrerebbe voler stare con un piede su due staffe, forse in relazione anche ai vari comuni e regioni dove governa insieme agli alleati; Forza Italia e Fratelli d’Italia augurano buon lavoro al nuovo Governo e contestualmente, si dichiarano all’opposizione; Il PD, decimato dalle ultime elezioni politiche, scende in piazza il giorno della nomina del nuovo Governo, al coro di “Unità, Unità”…
Insomma, di certezze se ne intravedono poche, di confusione molta e, a parte la ”tenera” immagine di alcuni ministri che hanno lasciato trapelare la loro commozione durante il rituale giuramento davanti al Capo dello Stato Mattarella (stati emotivi che ci auguriamo non li investano durante l’esercizio del loro ufficio), ora la nuova squadra di Governo, dovrà confermare sul campo di poter mantenere gli accordi “contrattuali” sottoscritti dai Leader dei due gruppi politici di maggioranza, alcuni dei quali, gli stessi reputano fondamentali per il rilancio del Paese: Il reddito di cittadinanza, che prevede una ristrutturazione dei Centri per l’Impego e del mondo del lavoro; il nodo dell’immigrazione e la sua regolamentazione di flussi in entrata; la rivoluzione fiscale con una Flat-Tax con due aliquote fisse 15%-20% e un’area no tax per i redditi più bassi.
Salvini e Di Maio, sembrano soddisfatti del lavoro prodotto in oltre ottanta giorni di trattative, tra insulti, allontanamenti, avvicinamenti, ripensamenti e minacce di ritornare al voto.
Meno convinti, o se vogliamo dirla tutta, molto scettici, appaiono Forza Italia e Fratelli d’Italia che si dichiarano all’opposizione e, come espresso da Silvo Berlusconi, “sarà un’opposizione al pauperismo, al giustizialismo, ad ogni atto che metta in pericolo i conti pubblici, il ruolo internazionale del nostro Paese, il lavoro e il risparmio degli italiani, la nostra libertà. Per questo, – prosegue Berlusconi – noi non possiamo che votare ‘NO’ alla fiducia a questo Governo”.
Lo scetticismo verso il nuovo Governo, manifestato dai due alleati (alleati?) di Salvini, è messo ancora più in risalto dall’intervento di Giorgia Meloni (FdI), la quale sottolinea che, seppur dal suo partito dichiarano di non essere interessati a poltrone nel Governo Lega-M5S, si sarebbero aspettati una maggiore considerazione da parte di Slavini, il quale si è fermato davanti ad un ‘NO’ ricevuto da Di Maio, alla sua proposta di portare nella squadra di Governo Fratelli d’Italia.
E il PD?
In tutto questo, i pidiessini, sembrano ancora alla ricerca di un’identità, tant’è evidente la spaccatura nel partito con correnti divergenti.
Intanto, oggi per le strade italiane, sono scesi in piazza al grido di “Unità, Unità”…forse, proprio perché sentono che questa condizione è venuta meno nel loro gruppo politico.
Comunque, auguri di buon lavoro al nuovo Governo…ne avrà molto bisogno!!!
(Il Faro on line)