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Cronaca Locale
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Ostia, giardini in manutenzione agli immigrati: pro o contro?

2 giugno 2018 | 08:52
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Immigrati si improvvisano giardinieri e in cambio di una mancia sfalciano i giardini pubblici. Chi è favorevole e chi è contro

Ostia – L’erba nei giardini pubblici privi di manutenzione ha raggiunto livelli indecorosi oltre che pericolosi. Gli unici ad occuparsene, però, sono gli immigrati. E la circostanza solleva dubbi, dibattiti e perplessità.

Sono decine i sacchi di materiale di sfalcio accatastati in due punti verdi della cittadina “affidati” agli immigrati, ai piedi del primo cavalcavia, in via Chierchia, e in via Giuseppe Genoese Zerbi, nei pressi del mercato comunale.

Schiere di immigrati pur di racimolare qualche euro di mancia, a volte anche coinvolti dai commercianti di zona, si affannano con pochi e miseri strumenti, a sfalciare l’erba e i cespugli che inondano aiuole, giardini e spartitraffico.

Il risultato (come mostra il video di Alberto Sugaroni) sotto il profilo del decoro è buono ma resta il problema della competenza negli interventi in giardini pubblici, come già segnalato in questo articolo, e, soprattutto, non si riesce a venire a capo dello smaltimento del materiale di risulta degli sfalci. Cumuli di sacchi restano lì in bella vista, in attesa che qualcuno se ne occupi o, peggio ancora, che qualcuno li riversi impropriamente nei cassonetti.

Da giorni nei giardini di via Chierchia ci sono dei ragazzi stranieri che sfalciano erba e puliscono, poi accatastano tutto in grandi sacchi – osserva il consigliere municipale autonomista, Andrea BozziOra, io capisco che siamo ridotti a questo e che tanta gente oltre a dargli offerte, mi dicono, gli porta pure cibo e vestiti. Ma questi non stanno pulendo il classico marciapiede, stanno proprio disboscando un’area senza alcun controllo del servizio giardini o del Municipio X. È mai possibile che siamo arrivati a questo punto e che ormai sia tutto normale, perché giustificato dall’esasperazione dei cittadini che, vivendo in giardini giungla, si appellano a chi possono? Perciò, pure se scontenterò qualcuno (pazienza) ho segnalato la cosa agli uffici, all’Assessore all’Ambiente e al Presidente Commissione Ambiente. Dove li buttano poi i tanti sacchi d’erba, in primis? Nei cassonetti della zona? Almeno l’amministrazione vada a controllare. Grazie”.

Io – ribatte Orlando – ho dato una mancia a questi due coraggiosi e volenterosi immigrati. Ma permettimi di dissentire. Io avrei piuttosto lanciato le accuse di questa amministrazione piuttosto che chiedere il rispetto delle norme. O no? “.

Ora il punto è se è giusto o meno che a occuparsi della manutenzione dei giardini pubblici siano cittadini stranieri, peraltro immigrati non in regola. Al di là dell’aspetto antinfortunistico (chi risponde in caso di incidente nell’area pubblica tipo caduta di un grosso ramo per esempio?) c’è un problema di ordine sociale ed uno di tipo normativo. Quello sociale è l’aspetto deprecabile di una forma di “questua” o, peggio ancora, di “schiavizzazione” di quei poveri disgraziati. Il punto normativo, poi, è ancora più complesso: il regolamento del Verde pubblico vieta espressamente che senza autorizzazioni privati cittadini possano occuparsi del verde pubblico. Ho ancora a mente la multa che non più di tre anni fa venne erogata dai vigili urbani ad un pensionato che si occupava della eccellente manutenzione dello square spartitraffico di via delle Isole del Capo Verde all’angolo con via Carabelli.