“Ostia, uno spreco da 1,2 milioni anno”: esposto Cisl vigili urbani alla Corte dei Conti
Dossier della Cisl alla Corte dei Conti affinché indaghi sul costo d’affitto della caserma “Calcioli” della Polizia Locale
Ostia – Dossier negli uffici della Corte dei Conti sullo spreco da 1,2 milioni di euro l’anno per l’affitto della caserma della Polizia locale.
A produrlo sono stati i delegati sindacali del gruppo Roma X Mare di Polizia Locale, in particolare Raffaele Paciocca (RSU Cisl Fp Roma Litorale) e Andrea Venanzoni (Dirigente Cisl Fp Polizia locale Roma X Mare).
La vicenda riguarda l’affitto passivo che il Csmpidoglio paga al proprietario per usare lo stabile di via Capo delle Armi adibito a caserma “Stefano Calcioli”. Un costo di 1,2 milioni di euro affrontato dal Comune di Roma da 14 anni.
“Il 3 aprile 2018 – segnalano Paciocca e Venanzoni – abbiamo depositato un lungo e articolato esposto di circa 200 pagine presso la Corte dei Conti, culmine di anni di battaglie e di diffide formali avverso una inspiegabile inerzia amministrativa nel processo di riallocazione della sede del X Gruppo Mare della Polizia Locale, nonostante la patente esosità del canone di affitto ormai in essere dal 2004 e nonostante i precisi e non equivoci obblighi legislativi di spending review entrati in vigore sin dal lontano 2012 che imponevano la rescissione dei contratti e la riallocazione degli uffici in plessi pubblici. È dal 2014 ormai che battagliamo e solleviamo formalmente, isolati e scarsamente ascoltati, la questione, entrando sovente in rotta di collisione con amministrazioni di diverso colore politico e dopo aver potuto conoscere la reale consistenza del fitto passivo solo grazie alla normativa di trasparenza amministrativa a fine 2013. Abbiamo prodotto memorie, diffide formali, abbiamo sensibilizzato l’opinione pubblica, rispedendo contestualmente al mittente nella maniera più decisa false soluzioni alternative, comunque costituenti locazioni passive, proposte all’epoca dalla Giunta Tassone come quella dell’immobile privato afferente il Porto di Ostia, non casualmente poi sequestrato dalla Guardia di Finanza ed oggetto di ben due istruttorie dell’ANAC i cui atti abbiamo acquisito con formale accesso agli atti. Evitando così oltre al danno anche la beffa di avere un comando di polizia locale, sempre in regime di fitto passivo con buona pace della spending review, addirittura in uno stabile sequestrato e che diventerà nel corso di quest’anno a quanto consta “palestra della legalità”.
“Proprio in quegli anni – prosegue l’esposto di Paciocca e Venanzoni –
abbiamo denunciato gravi fatti poi divenuti oggetto di accertamenti scrupolosi della magistratura penale e la cui certosina e scrupolosissima attività investigativa ha permesso di disvelare uno sconcertante quadro amministrativo di cui abbiamo avuto piena cognizione mediante la costituzione di parte civile: una volta spirato il segreto istruttorio, abbiamo usato quei documenti, quegli accertamenti, quelle dichiarazioni rilasciate da soggetti apicali dell’amministrazione come asse portante per il nostro esposto in Corte dei Conti. Nutriamo totale fiducia nella scrupolosità ed efficienza della magistratura contabile che siamo certi getterà la dovuta luce su una vicenda per molti versi sconcertante e che ormai vede trascinarsi un fitto passivo da un milione di euro annui dal lontanissimo 2004. Tanto dovevamo ai lavoratori e ai cittadini e a quei criteri di razionalità economica ed amministrativa che da sempre rappresentano per noi l’unica vera stella polare da seguire”.