Claudio Amendola: “Amo Ostia ma la mia spiaggia è Fregene”

24 giugno 2018 | 12:28
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“Sono un ragazzo di Roma Nord e sono cresciuto sul campo di calcio di Maccarese”. Claudio Amendola si confida dal palco di Cinema al Porto

Ostia – Per l’immaginazione collettiva Claudio Amendola è come il vicino di pianerottolo: discreto, cordiale, ben educato, sempre disponibile. E così si è confermato ieri sera, sabato 23 giugno, intervenendo a Cinema al porto, la rassegna dei ragazzi del Cinema America in corso presso il parcheggio C del porto turistico.

L’occasione è stata quella di proporre e spiegare alla folta platea la sue seconda regia, “Il permesso – 48 ore fuori”, un film appassionante e originalissimo realizzato sul soggetto di Giancarlo De Cataldo, ex giudice e scrittore, autore tra gli altri di “Romanzo criminale” e “Suburra”. Un’affollata platea di fans ha avvolto d’affetto Claudia Amendola che si è concesso con generosità per selfie, strette di mano e sorrisi.

Per Claudio Amendola, quello di ieri sera in realtà è stato un ritorno a Ostia. Qui, infatti, l’attore e regista romano ha girato diverse scene per vari film. Il primo datato 1994, addirittura, “I mitici, colpo gobbi a Milano” con una giovanissima Monica Bellucci per la regia di Carlo Vanzina che propone, come segnala il volume Ostia set naturale, una lunga e dettagliata sequenza nell’opificio Meccanica Romana che cinque anni dopo sarebbe diventato Cineland. Amendola a Ostia ha girato anche scene di Suburrae dei film che segnano il passaggio dietro la camera da presa come regista, quali “La mossa del pinguino” e, appunto, “Il permesso – 48 ore fuori”.

Platea affollata per l'incontro con Claudio Amendola e per la proiezione di "Il permesso - 48 ore fuori"

Platea affollata per l’incontro con Claudio Amendola e per la proiezione di “Il permesso – 48 ore fuori”

Ostia la conosco da grande e più per il lavoro – esordisce Claudio Amendola – Mi spiace dirlo ma sono un ragazzo di Roma Nord, quindi sono fregenate insomma. Sono cresciuto e ho giocato a pallone a Maccarese.  Sono proprio di quella parte di mare là. Però Ostia l’ho sempre molto apprezzata e, in più, ho girato un sacco di film, anche film importanti e Ostia per il cinema ha un valore fondamentale”.

Suburra, nel quale Claudio Amendola nelle vesti del “Samurai” tira le fila della malavita romana, preconizza gli scenari di mafia denunciati in questi ultimi tempi dalle forze dell’ordine e dalla magistratura. “Io non ho fatto niente, ho fatto l’attore e queste domande le fate a chi scrive e chi dirige” risponde diplomaticamente.

Ostia continua a essere, vista da fuori, una grande occasione sprecata – prosegue poi Amendola – Ha un potenziale meraviglioso, sia di territorio che umano che come tantissime delle risorse che ci sono in Italia, non viene sfruttata, non aiutata, non lasciata vivere”.

Un giudizio, quello sulle potenzialità inespresse di Ostia, che anche altri personaggi del mondo del cinema, come Carlo Verdone prima e Riccardo Scamarcio dopo, hanno espresso attraverso le nostre interviste e gli interventi a Cinema al porto.