Esclusivo: ecco come funziona la videosorveglianza delle pinete di Ostia
Visita alla sala operativa del Servizio Giardini del Comune di Roma: telecamere e droni puntati sulle pinete di Ostia
Roma – Le pinete di Ostia sorvegliate speciali da terra e da cielo con un articolato servizio di vigilanza con pattuglie e di occhi elettronici puntati sulle chiome degli alberi.
E’ sistemato in una camera di via del Martin Pescatore, all’Infernetto, il cervello che registra e metabolizza le immagini che a getto continuo trasmettono le tre telecamere puntate sulle chiome verdi dei pini di Ostia e Castelfusano. Gli operatori del Servizio Giardini del Comune di Roma osservano, puntano e ingrandiscono ogni minimo sospetto di incendio o filo di fumo possa levarsi dall’ampio raggio della pineta di Castelfusano (1160 ettari) di Acque Rosse (160 ettari) e di Procoio (200 ettari).
Per ottenere il massimo risultato dall’osservazione, la centrale operativa dispone di tre monitor sui quali scorrono le immagini trasmesse in continuo da tre telecamere ad alta risoluzione. Due di questi occhi elettronici si trovano sulla sommità della torre d’avvistamento di via Villa di Plinio, zona Tumuleti . La terza è posizionata sul punto più alto della rocca di Giulio II a Ostia Antica. Le telecamere ruotano di continuo ma l’operatore può agire su di loro per bloccare l’inquadratura e ingrandire la ripresa per definire il dettaglio. Una delle telecamere ha una sensibilità a infrarossi ovvero la possibilità di individuare sbalzi di temperatura, condizione che riguarda inevitabilmente l’accensione di un focolaio o di un incendio, anche quando è notte. Un quarto monitor proietta la veduta satellitare del litorale romano per una più facile localizzazione degli eventi.
Il servizio di osservazione da parte dei giardinieri comunali durante l’estate si svolge ininterrottamente dalle 7,00 alle 19,00, per dodici ore al giorno, tutti i giorni festivi inclusi. Le stesse immagini, però, vengono trasferite anche alla Centrale antincendio di Castelfusano coordinata dalla Prefettura e gestita dai Carabinieri Forestali.
“Abbiamo potenziato il servizio di vigilanza sia con pattuglie a terra, anche ippomontate (non solo dei carabinieri ma anche dei volontari di Protezione civile n.d.r.), che con il controllo dall’alto mediante droni – annuncia il generale Antonio Ricciardi, comandante dei carabinieri Forestali – Abbiamo voli programmati che hanno la finalità soprattutto di individuare insediamenti e discariche, elementi di rischio riguardo all’innesco di incendi. Nei giorni in cui le condizioni meteo potrebbero favorire gli inneschi, i voli dei droni sono più frequenti”.