la svolta

Cannabis terapeutica per il dolore, si può prescrivere per legge

18 luglio 2018 | 12:23
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Cannabis terapeutica per il dolore, si può prescrivere per legge

La cannabis non dovrà più essere considerata dai medici una terapia alternativa, ma non ci sono scorte a sufficienza.

Roma – “Nell’allegato III-bis del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n.309 è inserita, secondo l’ordine alfabetico, la voce: Medicinali a base di cannabis per il trattamento sintomatico di supporto ai trattamenti standard”.

Poche parole in un “decreto” per un cambio epocale: la cannabis terapeutica in Italia si potrà prescrivere per ogni tipo di dolore, senza più alcuna distinzione tra uso oncologico, non oncologico o neuropatico. Lo ha stabilito il decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (leggi qui il decreto del Ministero) lo scorso 12 luglio (e che quindi diventerà operativo dal prossimo 27 luglio) voluto dal Ministro della Salute Giulia Grillo.

Prescrizione di medicinali

Il decreto semplifica la prescrizione dei medicinali di origine vegetale a base di cannabis e si sancisce l’uso della cannabis nella terapia del dolore in senso ampio. Significa soprattutto che ora la cannabis non dovrà più essere considerata dai medici una terapia alternativa, prescrivibile solo dopo che i trattamenti standard si siano dimostrati inefficaci, ma – almeno per il dolore – può essere prescritta come ogni altro presidio medico appartenente al registro dei farmaci stupefacenti.

Un piccola modifica che permetterà di allargare grandemente la platea di persone autorizzate a curarsi con la cannabis in modo legale.

Le condizioni

Ma a due condizioni. I medici devono essere adeguatamente formati, visto che ancora i malati riscontrano grandi difficoltà nel trovare camici bianchi disposti a prescrivere la cannabis.

Il governo dovrà applicarsi per fare in modo che la produzione di cannabis terapeutica italiana – affidata in regime di monopolio allo Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze – diventi sufficiente per tutti i malati che ne hanno diritto, oppure renderne più facile l’importazione dall’estero.

Scorte insufficienti

Resta un problema non da poco: attualmente la cannabis italiana è del tutto insufficiente per far fronte al fabbisogno nazionale, ora che nuovi malati potranno finalmente avere accesso alle prescrizioni bisogna che in tutte le farmacie torni disponibile la cannabis.