Ostia, l’orrore della mafia palermitana nei libri di Peter Gomez e di Giuseppe Di Piazza
Duplice appuntamento di Ostia incontra l’autore con giornalisti che conoscono bene la mafia palermitana. Di Piazza: “Ostia è il mio luogo del cuore”
Ostia – Mafia palermitana come filo conduttore di due incontri d’autore con giornalisti di comprovata professionalità e competenza. Peter Gomez, co-fondatore de Il fatto quotidiano, ne ha parlato per gli incroci pericolosi con l’ascesa di Silvio Berlusconi. Per Giuseppe Di Piazza, già direttore di Max e di Sette oltre che ex capo cronaca de Il Messaggero e oggi responsabile della cronaca di Roma del Corriere della Sera, la mafia è l’orrore dei suoi primi anni di giornalismo a Palermo oltre che uno dei moventi nel suo noir “Malanottata”.
Doppio successo per gli appuntamenti di Ostia incontra l’autoresulle spiagge del mare di Roma. Grande affabulatore e profondo conoscitore delle vicende legate alla carriera imprenditoriale prima e politica poi di Silvio Berlusconi, Peter Gomez ha incantato il pubblico accorso alla presentazione del suo volume “Il traditore. Mafia, politica e giustizia” tenutasi giovedì 19 luglio presso lo stabilimento balneare “Salus”. Il giornalista scrittore italo-statunitense, co-fondatore de “Il Fatto Quotidiano” e direttore dello stesso giornale online, si è occupato di importanti casi di corruzione politica, giudiziaria e molta mafia. Il nuovo volume lo vede co-autore insieme con il vicedirettore de L’Espresso, Lirio Abbate. “In questo volume – sottolinea Gomez – si racconta la storia di Berlusconi fino ad oggi mettendo al centro i fratelli Graviano. Si narra l’intreccio di mafia, politica, affari e di come la politica non abbia fatto nulla in 30 anni per allentare questi rapporti”.
L’orrore di un giovane cronista del quotidiano palermitano “L’ora” negli anni Ottanta, che doveva fare i conti con omicidi continui, con “lo sterminio metodico dello Stato da parte della mafia” ha raggelato la platea che ieri sera, venerdì 20 luglio, ha assistito alla presentazione del libro “Malanottata” di Giuseppe Di Piazza sulla spiaggia dello stabilimento “Le dune”. Il giovane cronista, con ampi riferimenti autobiografici, è Leo, il protagonista del libro che tutto insieme è un noir, una storia d’amore, un atto di grazia per i sapori e le bellezze di Palermo ma anche un ricordo romantico della professione giornalistica ai tempi in cui non esistevano social, computer, telefonini e agende telefoniche elettroniche.
Di Piazza, già capocronista de Il Messaggero e attuale responsabile della Cronaca di Roma del Corriere della Sera, non si è sottratto ad esprimere amore anche per Roma e per Ostia, “Questo è uno dei miei luoghi del cuore – ammette lo scrittore-giornalista – Per me Ostia è quasi impagabile. Io qui provo delle sensazioni che provavo quando avevo 24 anni e venivo qui con la mia prima fidanzata, a godermi i tramonti. Delle emozioni che non riesco a dimenticare e che ogni volta che torno qui riprovo”.
Riguardo al brutto momento che Ostia sta attraversando sotto il profilo mediatico, Giuseppe Di Piazza sottolinea che “c’è una Ostia sui giornali che è una Ostia nera, che conosco, che raccontiamo anche noi però poi c’è anche una Ostia che è quella della vita quotidiana, della gente che ama questa sabbia, questo lungomare, queste relazioni umane che qui si riescono ad avere e, per fortuna, riesce a dribblare tutto quello che è il peggio che noi raccontiamo sui giornali. Quindi – conclude Di Piazza – io penso che esistano sempre due realtà. Io ricordo una Palermo intrisa di mafia ma nella stessa Palermo mafiosa, con i delitti, con le stragi, poi magari c’era un pezzo di città che riusciva a respirare la bellezza anche di quello che restava, depurato dalla mafia”.