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Ostia, doppio incendio distrugge il ristorante Al contadino non far sapere

25 luglio 2018 | 10:50
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Ostia, doppio incendio distrugge il ristorante Al contadino non far sapere

Un incendio in due tempi ha distrutto.il ristorante Al contadino non far sapere. Non è escluso l’atto doloso

Ostia Antica – Un doppio incendio ha distrutto nella notte scorsa, tra martedì 24 e mercoledì 25 luglio, il ristorante Al contadino non far sapere. Non si esclude l’atto doloso. Il locale tre anni fa era stato coinvolto nell’operazione Nuova Alba contro il clan Fasciani,  con sequestro e dissequestro dell’attività ed era ancora in amministrazione giudiziaria.

Il primo incendio nel ristorante, che si trova in un gruppo di casali di via della Macchiarella 128, è divampato intorno all’1.00 di notte. Le fiamme si sono sprigionate violente e hanno coinvolto le stigliature. Sul posto sono subito intervenute tre squadre dei vigili del fuoco che hanno lavorato a lungo per avere ragione del rogo.

Carabinieri e vigili del fuoco hanno sgomberato le abitazioni dei casali confinanti con il ristorante per mettere in sicurezza gli inquilini.

Stamattina, dopo che i vigili del fuoco avevano messo sotto controllo l’incendio e lasciato la struttura in sicurezza, le fiamme hanno ripreso vigore e hanno fatto crollare il tetto sorretto da travi di castagno.

L'incendio al ristorante Al contadino non far sapere

L’incendio al ristorante Al contadino non far sapere

Nel 2015 la proprietà del ristorante Al contadino non far sapere era finita nel ciclone dell’operazione Nuova Alba della polizia. Il ristorante era stato posto sotto sequestro e la proprietà dopo alcuni mesi non era riuscita a rientrare in possesso dell’attività pur dimostrando inesistente il presunto legame con il clan Fasciani. Il ristorante ha riaperto in amministrazione giudiziaria.

Sulla pagina Facebook del ristorante la proprietà pubblica il seguente comunicato che noi riportiamo fedelmente. “Il locale questa notte è andato a fuoco. Danni irreversibili che hanno creato il crollo del tetto e ovviamente hanno reso inagibile la struttura. Non impegnate il cervello in chiacchiere di corridoio droga,pizzo,ma sopratutto mafia perché perdereste tempo. Per i giornalisti/e ci sarà una volta che scriverete la verità? 1) la famiglia Ciolli non ha aperto nessun ristorante “poco vicino”; 2) Tutta la storia non è legata ai Fasciani, siamo stati assolti in appello con sentenza in formula piena. 3) L’incendio non è legato al Village . Usate le meningi per la verità. Come tutti sapete, il locale era in gestione a una società per decisione dello Stato. I vigili hanno dichiarato che il tutto è partito dalla cucina per un corto circuito. Il destino avverso ?O la poca o la mancata manutenzione ? Questo è purtroppo . Rabbia e delusione sono i sentimenti che ci percorrono da questa notte , abbiamo visto crollare 14 anni di sacrifici,lavoro,amore e dedizione. Ma ora abbiamo solo un pensiero ora: RINASCERE“.