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Distretto socio-sanitario, Marciano “Ecco perché Formia deve rimanere l’ente capofila”

28 luglio 2018 | 07:32
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Distretto socio-sanitario, Marciano “Ecco perché Formia deve rimanere l’ente capofila”

Marciano commenta la richiesta fatta da Gaeta e Minturno di diventare, a rotazione, enti capofila del distretto socio sanitario.

Formia – “Una parte rilevante degli attuali servizi sociali erogati dai Comuni è sostenuto da fondi regionali. La struttura che, fino ad oggi, si è occupata di gestirli è il “Distretto Socio-Sanitario”, una convenzione tra i Comuni del Sud Pontino, che ha visto dal 2000 ad oggi Formia come capofila” afferma, in una nota, il neo capogruppo del Pd “Formia bene comune” Claudio Marciano.

La Regione, e il buon senso, impongono ai Comuni di far evolvere questa struttura ormai ventennale in qualcosa di giuridicamente e organizzativamente più rilevante di una convenzione: un Consorzio. Questo vuol dire dare vita ad una struttura “terza” rispetto agli Enti Comunali, che avrà maggiore autonomia e capacità di spesa e avrà un proprio organismo dirigente, da selezionare secondo criteri meritocratici e non banalmente politici.

In questa vicenda, già abbastanza complessa, piomba la richiesta di Gaeta e altri Comuni di mettere a rotazione il ruolo di Comune capofila del Distretto, cioè di una struttura in via di superamento. Il capofila – prosegue la nota- ha un ruolo molto delicato: gestisce sia le finanze sia parte delle procedure amministrative per conto di tutti gli altri Comuni. Lo spostamento del capofila richiede oneri, garanzie finanziarie, modifiche organizzative, oltre a pesare direttamente sul patto di stabilità dell’Ente che lo accoglie.

Tutti ci chiediamo: ma a che serve cambiare il capofila ora, se dobbiamo fare entro pochi mesi il Consorzio? La richiesta di Gaeta, supportata da altri Comuni con la dichiarata aspirazione a divenire anche loro – un giorno – capofila, come si sposa con l’impegno a superare il distretto nel minor tempo possibile? La rotazione ha una funzione amministrativa, tecnica, giuridica, oppure affonda le radici solo in motivazioni di rappresentanza politica?

A nostro avviso, la richiesta di mettere a rotazione il ruolo di capofila, ha una sola funzione: bloccare il processo di costituzione del Consorzio. Se Gaeta ottiene il ruolo- continua la nota-, lo si dovrà riconoscere anche a Minturno, e a scalare a Itri e a Comuni sempre più piccoli, peraltro non abbastanza organizzati dal punto di vista finanziario per sostenere l’impegno di fare da capofila a circa 150mila utenti. Questo è un tema da non sottovalutare: Formia ha le maggiori strutture socio-assistenziali del territorio, attraverso le quali si servono anche cittadini di altri Comuni. Quali garanzie abbiamo che la rotazione non comporti un decremento nella qualità e quantità di tali servizi?

Formia pertanto non deve assolutamente accondiscendere alla richiesta di perdere il ruolo di capofila. Non ha senso farlo, se si sta per costituire un Consorzio, Non vi è alcuna ragione amministrativa, tecnica e giuridica che sostenga il principio della rotazione. Non vi è alcuna convenienza per la qualità dei servizi offerti. E’ solo una questione politica, di acquisizione di un ruolo di rappresentanza, che proprio in virtù di quanto accaduto alla Riviera di Ulisse, non può assolutamente essere accettata.

L’amministrazione non deve sottovalutare questa vicenda, né pensare di porsi al di sopra di queste dinamiche, lasciando che si compiano con il suo consenso o la sua complicità. E’ necessario forte unità di intenti tra maggioranza e opposizione, affinché – conclude la nota – non prevalgano nel Golfo logiche che con una visione evoluta dei rapporti organizzativi tra Enti non hanno niente a che vedere.”

(Il Faro on line)