Pedofilia, i vescovi cileni: “Abbiamo sbagliato come Pastori”
Saranno pubblicati i nomi di tutti i membri della Chiesa sotto inchiesta. Dai presuli massima collaborazione con le procure che indagano sui casi di abusi su minori
Santiago del Cile – I vescovi cileni hanno ammesso oggi di avere “sbagliato nel nostro dovere di Pastori non ascoltando, non credendo e non assistendo le vittime dei gravi abusi sessuali”.
In una dichiarazione letta dal presidente della Conferenza episcopale cilena, monsignor Santiago Silva, i vescovi hanno “chiesto perdono” perché “alcuni di noi avrebbero potuto essere più attenti al dolore sofferto dalle vittime”.
Nella conferenza stampa, monsignor Silva ha ammesso che sacerdoti e religiosi cileni hanno commesso gli abusi utilizzando indebitamente potere e autorità. Nello spirito che questo “non possa mai più avvenire”, i vescovi hanno annunciato di avere assunto alcuni impegni, fra cui la pubblicazione dei nomi di tutti i membri della Chiesa sotto inchiesta e fornire collaborazione alle procure che indagano.
Infine la Conferenza episcopale ha assicurato che saranno studiati i tempi di prescrizione legale dei reati per impedire che il trascorrere del tempo inibisca la possibilità di sanzionare i responsabili, e che si procederà a mettere in atto iniziative di riparazione a favore delle vittime.
Da mesi lo scandalo dell’implicazione di molti religiosi cattolici in denunce per violenze sessuali scuote l’opinione pubblica cilena. E nei giorni scorsi la stampa ha pubblicato un rapporto della giustizia secondo cui finora sono 104 le vittime di abusi sessuali da parte di 73 membri della chiesa cattolica locale.
(Il Faro online)