Ostia, commercianti del Centro storico: “Diffida per Suburra e amministrazione: danno di immagine”
Italo Mannucci, presidente del Centro storico annuncia azioni legali contro i produttori della fiction Suburra La Serie 2. “Mostrano una immagine che sta causando danni economici e patrimoniali”
Ostia – I commercianti del Centro Storico ce l’hanno con Suburra La Serie 2 e con l’amministrazione locale. La fiction non è ancora andata in onda ma il fatto che da due mesi la troupe stazioni nella cittadina balneare utilizzando varie location facilmente riconoscibili, lascia prevedere un’ampia pubblicizzazione di storie criminali ambientate a Ostia quando gli episodi saranno trasmessi. E l’amministrazione, sostenendo la spiaggia Tiberis con la pubblicità pro capocciata, contribuisce ad affondare il suo litorale.
Suburra La Serie è una fiction. E come tale presenta una narrazione di fantasia. Il fatto, però, che i luoghi e la storia individuino espressamente Ostia come terra di malaffare costituisce un tassello di un più ampio quadro di distruzione dell’immagine economica, produttiva e sociale del mare di Roma. Un panorama che, secondo Italo Mannucci, presidente del Centro Commerciale Naturale del Centro storico e dell’associazione Ostiamor, vede come protagonista anche l’amministrazione capitolina che da una parte affronta con ritardo e superficialità la promozione turistico-balneare di Ostia e dall’altra pubblicizza come spiaggia di Roma Tiberis, l’area attrezzata realizzata sotto Ponte Marconi sulle sponde del Tevere.
Da maggio a oggi la troupe di Suburra La Serie 2 ha girato diverse scene in location riconoscibili di Ostia: lo stabilimento La Vecchia Pineta, piazzale dell’Aquilone, la terrazza dell’ex Enalc Hotel, il Pontile, via della Marina e lungomare Duca degli Abruzzi. La narrazione originaria, quella degli autori del romanzo Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, ambientava a Ostia storie di malavita, di malaffare e di business legati al waterfront.
Italo Mannucci attraverso l’intervista che vi proponiamo in video , annuncia di aver affidato l’incarico ad uno studio legale, di firmare una diffida a rendere riconoscibile Ostia nella fiction e, eventualmente, di valutare una richiesta di risarcimento danni. L’individuazione di Ostia come terra di malavita e di malaffare rischia di abbattere il valore degli immobili e delle imprese comportando notevoli danni patrimoniali.
Mannucci arriva a coinvolgere in questo piano anche l’amministrazione che, complice il silenzio delle associazioni datoriali, danneggia Ostia in fatto di servizi e attività, dirottando l’attenzione persino sulla spiaggia realizzata sulla sponda del Teverea Ponte Marconi (Tiberis) promossa come la “spiaggia di Roma”. Non ultimo, nella lista degli “errori” di promozione del mare di Roma, lo spot pro-capocciata fortunatamente ritirato dopo pochi giorni di programmazione.