Ostia, decesso per un caso di legionella: ospedale Grassi mobilitato
Una donna di 60 anni è morta per le complicanze di un’infezione di legionella comprovata dall’esame autoptico. Allertate le autorità sanitarie
Ostia – Ospedale Grassi e autorità sanitarie nazionali allertate per la morte di una donna affetta da polmonite provocata da legionella pneumophila. La donna, di origine finlandese, era sbarcata dall’aeroporto di Fiumicino.
Il decesso della straniera, Rita Helena L. di 60 anni appena compiuti, è avvenuto martedì 7 agosto, nel reparto di Medicina dell’ospedale di Ostia. Qui la donna era stata ricoverata sabato 28 luglio, appena giunta a Roma con il marito e sbarcata all’aeroporto di Fiumicino. Manifestava insufficienza respiratoria e febbre alta, sintomi riferibili ad una polmonite poi confermata diagnosticamente. In poche ore le sue condizioni si sono aggravate tanto da determinare il trasferimento a Rianimazione ma non c’è stato nulla da fare. La paziente è deceduta per insufficienza respiratoria acuta in un quadro di shock settico che ha comportato anche insufficienza renale e insufficienza di diversi altri organi. Il tempo di effettuare l’esame istologico e si è avuta conferma della causa del decesso.
La direzione dell’ospedale Grassi ed i vertici della Asl Roma 3, come da protocollo del Ministero della Sanità, hanno disposto l’esame anatomo-patologo che ha rivelato la morte per legionellosi o malattia del legionario. Oltre che alla segnalazione al sistema nazionale di Biostatistica dell’ISS Istituto Superiore di Sanità, sono state avviate tutte le procedure di isolamento e sterilizzazione dell’area dove la paziente è stata ricoverata. La situazione è reputata sotto controllo. Il marito della donna, che alloggiava in un albergo di Ostia, è rientrato a Helsinki giovedì 9 agosto.
Come evidenzia questo articolo di saluteokay.com relativo a casi segnalati in passato a Pomezia, è importante evidenziare che l’infezione da legionella non si trasmette da persona a persona, ma piuttosto viene trasmessa da flussi di aerosol e di acqua contaminata, come nel caso di ambienti condizionati o con l’uso di umidificatori. Particolarmente esposte al rischio sono le persone anziane, i fumatori o i malati polmonari cronici ma anche gli individui immunocompromessi, come quelli affetti da diverse forme di cancro, da infezione con Hiv, da insufficienza renale, da diabete o i tossicodipendenti.
Questa è la scheda sulla legionellosi del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto superiore di sanità.