Ardea, cittadini sempre più in balia di atti criminali
Giovane coppia, mentre rientra a casa a notte tarda dopo lavoro, viene aggredita e pestata senza motivo e forse solo per divertimento, da una banda di teppisti
Ardea – Giovane coppia di cittadini romeni aggrediti alle 02.30 circa di questa mattina, sul Lungomare degli Ardeatini tra il “B Palace” e il confine con Pomezia mentre rientrava a bordo della loro auto dal lavoro.
La coppia che aveva lasciato da poco il lavoro presso un noto ristorante di Fiumicino quando all’altezza della loro abitazione in Marina di Ardea, viene aggredita in un primo momento da un ragazzo che camminava nel mezzo della strada per indurre secondo l’odierna moda il conducente a fermarsi e per ammazzare la “noia” prenderlo a pugni forte anche che dietro di lui c’è il solito gruppetto di amici ancor più incoscienti pronti a dargli man forte.
Il conducente si ferma abbassa il vetro della sua Opel e gli chiede di camminare sul marciapiede pensando che l’uomo stesse male. Di tutta risposta il conducente riceve un pugno in faccia, il ragazzo al volante dell’auto scende per capire cosa stesse accadendo e se l’aggressione era una reazione a qualche suo disturbo, oltre che invitarlo a camminare sul marciapiede. L’aggressore, anch’egli giovane palestrato, che per divertimento secondo l’ultima moda, inizia a prenderlo a pugni in modo professionale.
Nel frattempo la moglie scesa anch’essa dall’auto per invocare l’aggressore a smetterla di malmenare il marito, di tutta risposta viene a sua volta aggredita e sbattuta in terra. Mentre l’aggressore continuava a prendere a calci il marito ormai in terra la donna perde ogni speranza in quanto vede dirigersi verso l’aggressore altre persone suoi amici con i quali si allontanerà successivamente.
Ormai sembra essere una moda, uno fa da esca picchia il malcapitato e se questo fugge bene se prova a scendere per chiedere spiegazioni di questo comportamento il teppista, continua nell’aggressione e se dovesse rischiare la peggio dalla vittima accorrono in aiuto dell’aggressore i complici che finiscono l’opera. Le vittime in un perfetto italiano, tanto da non credere che erano stranieri, raccontano.
A parlare la moglie della vittima in quanto il marito mal messo poteva soltanto annuire, questa ha precisato nel suo racconto: “Verso le 02.30 stavamo rientrando nella nostra abitazione in Marina di Ardea, provenienti dal lavoro in un noto ristorante di Fiumicino, quando siamo stati costretti a fermarci per non investire un giovane che camminando al centro strada sbandava come se avesse qualche disturbo. Mio marito rallenta abbassa il vetro e di tutta risposta riceve un pugno in faccia, scende dall’auto e ne riceve un altro ben assestato sul naso che lo spedisce subito in terra. L’uomo – continua la moglie -, sembrava un professionista della box e di arti marziali (come risulterà essere dopo). Cristian questo è il nome di mio marito, scende dall’auto e con lui io, ma ci si parano intorno con fare minaccioso e bestemmiando, altri sei ragazzi di cui continua la moglie Elena, uno brandiva un coltello. Prima che giungessero gli altri la donna a sua volta cercando di fare da scudo al marito già in terra veniva preso a calci e pugni dal giovane palestrato al quale chiedeva di risparmiare altre sofferenze al marito. L’energumeno – ripete la moglie -, picchiava come se stesse facendo un combattimento di box o di arti marziali, sembrava avesse preso la strada per un ring, insomma sapeva dove e come picchiare per rendere inerme l’avversario“.
Fortunatamente pochi minuti dopo proveniente da Fiumicino un ragazzo che visto l’uomo in terra e l’auto ferma in strada, chiama i carabinieri che nel tempo tecnico di circa 25 minuti raggiungono in forze sul posto. Intanto gli aggressori si erano dileguati e gli otto carabinieri non hanno potuto che sollecitare l’intervento del 118 per far trasportare la giovane coppia presso la Clinica Sant’Anna di Pomezia per le prime cure mediche e fare i rilievi del caso e generalizzare le persone.
Il referto medico darà all’uomo 15 giorni di guarigione mentre alla moglie 5. I giovinastri sembrano essere del posto, tanto che alcuni di loro sarebbero stati riconosciuti da un amico delle vittime giunto successivamente il loco da loro chiamati.
L’amico delle vittime anche’esso praticante di questa disciplina sportiva quale la box mista ad arti marziali potrebbe portare gli investigatori a riconoscere gli aggressori. Le indagini subito partite dopo la denuncia presentata verso le 12.30 dopo l’uscita dalla clinica, presso la tenenza dei carabinieri di Ardea nella mani del comandante Antonio Leggiero che venuto nella notte a conoscenza dell’aggressione perché informato dalla pattuglia del 112, ancor prima che la giovane coppia formalizzasse la denuncia aveva già dato inizio alle indagini coordinando tutto il personale della tenenza.
Non è escluso che a breve verranno rintracciati tutti gli autori di questa strana e vigliacca moda.
(Il Faro online)