Infrastrutture a rischio, il presidente della Provincia di Latina: “Servirebbero almeno 7 milioni”
Carlo Medici: “Nel bilancio per il 2018 sono stati stanziati 1,3 milioni di euro, per il prossimo triennio 2,8 milioni. Ne servirebbero 6-7 di milioni”
Latina – Non è allarmismo quello lanciato dal presidente della Provincia di Latina Carlo Medici, ma sincera preoccupazione per le condizioni in cui versano le infrastrutture pontine.
“Nel bilancio per il 2018, infatti, per verifiche, controlli e manutenzione sull’intera rete stradale provinciale sono stati stanziati 1,3 milioni di euro, mentre, per il prossimo triennio 2,8 milioni. Ma è ancora poco. Esattamente, come in passato, ne servirebbero 6-7 di milioni.”
Problemi derivanti dalla legge Delrio, mai portata davvero a compimento – si proponeva di abolire gli Enti provinciali – ma che ha soltanto svuotato ulteriormente le Province delle proprie possibilità economiche e delle proprie competenze.
Quella manutenzione straordinaria che non può essere effettuata
All’indomani del crollo di Ponte Morandi, a Genova, (Leggi qui il nostro articolo al riguardo) l’Unione delle province italiane, infatti, lamentava – appellandosi al Governo – le difficoltà che gli Enti sono costretti ad affrontare proprio riguardo alla manutenzione ordinaria prima ancora che straordinaria. Raccontando, come, i tagli della manovra economica portati avanti ormai 3 anni or sono, hanno reso, all’atto pratico, quasi impossibile garantire sicurezza sulle proprie strade.
Quando diventa evidente un pericolo, l’unica soluzione è chiudere le strutture, causando disagi al traffico veicolare. Secondo il Presidente dell’Unione delle Province, sono oltre 5.000 chilometri – tra cui ponti e viadotti – di strade provinciali chiuse a causa di possibili frane o smottamenti.
La situazione nella provincia pontina, quella possibile via d’uscita
Carlo Medici, in una nota, ribadisce quanto affermato dal Presidente dell’Unione province e, lapidario, conferma: “I soldi per la manutenzione non ci sono.” Affermando che, se ci si dovesse trovare di fronte a una situazione di emergenza anche nella provincia di Latina, l’unica via percorribile al momento, sarebbe chiudere il relativo tratto di strada. Scelta che, come per il Ponte sul Sisto a Terracina e San Felice (Leggi qui il nostro articolo al riguardo) rischierebbe di causare enormi disagi non solo ai residenti, ma anche ai commercianti, che soffrirebbero di un calo turistico più o meno notevole.
Ma Medici parla anche di una possibile via d’uscita da questo corto circuito: riportare gli Enti provinciali a prima della legge Delrio, restituendo loro competenze e portafoglio, in modo da poter tornare ad essere efficienti e garantire a tutti la sicurezza che meritano.
(Il Faro on line)