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A Formia, dopo la tragedia di Genova si torna a parlare del Ponte Tallini

19 agosto 2018 | 12:55
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A Formia, dopo la tragedia di Genova si torna a parlare del Ponte Tallini

Marciano: “Il ponte dovrebbe essere pedonalizzato e nella coda finale, abbattuto. La sua logica risponde ad un’idea di mobilità ormai tramontata.”

Formia – La tragedia di Genova (Leggi qui il nostro articolo al riguardo) ha reso di attualità il tema della manutenzione dei ponti. A Formia, il ponte a cui va subito il pensiero- afferma, in una nota, il consigliere d’opposizione Claudio Marciano– è il Tallini, che collega il Molo Azzurra al centro cittadino.

In questi anni, il ponte è stato oggetto di diversi interventi, tesi a diminuire il carico di autovetture e a stabilizzare, per quanto possibile, la struttura esistente, che ha oltre 50 anni.

E’ stato, in particolare, impedito il transito di automezzi pesanti e insediato il divieto di sosta, che tra mille limiti di rispetto, ha diminuito nettamente il carico sul ponte, rendendolo ancora utilizzabile.

Dopo una serie di interventi di manutenzione straordinaria, tra cui la sostituzione del guard rail risalente al 2016, a Giugno 2017 abbiamo incaricato un esperto per redigere una dettagliata perizia sulle condizioni strutturali del Ponte e abbiamo stanziato delle somme per effettuare ulteriori interventi di messa in sicurezza, che a Luglio 2018, si sono concretizzati in sondaggi con tecnologie di primo livello per indagare a fondo le condizioni strutturali dell’edificio (Leggi qui il nostro articolo al riguardo).

Ad oggi, – prosegue la nota- il Ponte non dovrebbe presentare pericoli tali da prevederne la chiusura, tuttavia è probabile che un intervento veramente risolutivo richieda somme ingenti. Il tema, pertanto, è un altro: ma questo ponte, per le automobili, serve ancora?

A mio avviso, e ad avviso del Piano Urbano del Traffico su cui abbiamo lavorato per anni, il ponte dovrebbe essere pedonalizzato e nella coda finale, abbattuto. La sua logica risponde ad un’idea di mobilità ormai tramontata, in cui la Litoranea era vista come un’autostrada e l’accesso con le auto nel centro urbano un elemento di progresso.

La realizzazione di una rotonda di ingresso al parcheggio di Largo Paone sostituirebbe la funzione di mobilità del ponte, migliorando la viabilità sull’asse litoraneo e consentendo l’inversione di marcia.

Una pavimentazione pedonale al posto dell’asfalto, sulla rampa che da Orlandi si affaccia sul mare, e la liberazione della coda del Ponte nella parte in cui discende verso l’aiuola del Molo, consentirebbe la creazione di un nuovo spazio di ricettività per la città, a servizio del turismo nautico e diportistico.

Il costo preventivato, anni fa, per questo intervento era di un milione di euro. Ma una progettazione più ecologica e meno sontuosa, potrebbe ridurre di molto i costi dell’intervento, rendendolo più facilmente finanziabile.

Il lutto nazionale, oltre al rispetto per le vittime, deve anche incentivare un dibattito locale su come ripensare le infrastrutture di mobilità. Abbiamo bisogno- conclude la nota- di soluzioni che riducano l’impatto ambientale, incentivino la mobilità sostenibile, migliorino la sicurezza stradale e incrementino gli spazi di pedonalità. Questa proposta riteniamo sia da discutere presto in una commissione consiliare.”

(Il Faro on line)