Attuare processi socio-psico-pedagogici per lo sviluppo di una nuova umanità
La Pedagogia si è evoluta in Scienze dell’Educazione e della Formazione per accompagnare la persona nel suo sviluppo socio culturale lungo tutto l’arco della sua vita
Salute e Benessere – Le diverse concezioni pedagogiche sono strettamente legate a contesti storico-sociali. La Pedagogia, così come leggiamo sui libri, nasce tra il IV e V Sec. a.C. in Grecia e per la filosofia classica, era chiamata in origine “Paideia” e stava ad indicare “Educazione e guida del fanciullo”.
Oggi, la Pedagogia si è evoluta in Scienza dell’Educazione e della Formazione e non è più intesa e circoscritta solo allo sviluppo del fanciullo per favorirne il suo inserimento in un contesto sociale allargato di “comunità”, “società”, bensì, viene considerata come scienza che può accompagnare la persona lungo tutto l’arco della sua vita, con azioni predefinite e strutturate adeguatamente ad “personam” e che trova risorse di supporto nelle scienze sociologiche e psicologiche.
Partendo dai fattori che entrano in gioco nell’educazione, formazione e sviluppo individuale di una persona, possiamo notare come tutti noi apprendiamo per mezzo di esperienze dirette, casuali e/o occasionali, per mezzo di esperienze tramandate, per propria volontà di ricerca della conoscenza delle cose e/o per induzione obbligata.
La formazione di un individuo, quindi, passa attraverso tre processi: Formale(o istituzionale), Non formale, Informale.
Per motivi di spazio non è possibile qui approfondire tutti quegli Enti che rappresentano la Formalità; Non Formalità; Informalità, per cui ci limiteremo ad indicare alcuni esempi, con l’obiettivo di essere, sufficientemente, esaustivi nel mettere a fuoco il tema dell’articolo.
La famiglia, la scuola, ad esempio, sono Enti Formali(Istituzionali) che imprimono i primi messaggi educativi ad ogni individuo e svolgono un ruolo importantissimo per lo sviluppo della personalità di ogni essere umano.
I gruppi dei pari, sono un altro esempio educativo, in questo caso scelto liberamente, dall’individuo che tende a staccarsi da un’educazione troppo formale e quindi considerata obbligatoria, per scegliere di condividere senza vincoli le proprie idee in contesti privi di regole troppo costrittive. Qui le regole vengono dettate, naturalmente, dal gruppo stesso che si avvale delle opinioni di coloro che ne fanno parte.
Esiste poi un’educazione che spesso, non viene considerata tale e che viene veicolata dai mass-media, quella informale. Questa, in particolar modo oggi, nell’era delle “telecomunicazioni” che viaggiano in tempo reale e che sono facilmente reperibili per tutti e a portata di mano (telefoni cellulari, tablet, pc, televizione, radio, ecc), per effetto di un “Tam-Tam” quotidiano di notizie che si susseguono velocemente, condiziona spesso l’individuo oltrepassando la sua soglia di coscienza.
Ecco che, qualsiasi comunità, piccola o grande che sia, laddove intende evolversi e rispettare un processo sano di sviluppo dell’individuo e conforme alla sua natura, in un contesto etico che rispecchi il vero valore che la politica sociale deve esprimere, dovrebbe applicare il concetto universale intrinseco alla Pedagogia, ossia “la responsabilità dell’adulto nell’orientamento del fanciullo nel contesto in cui vive e finalizzato allo sviluppo globale della sua natura umana”.
Partendo da tale assunto e riportandolo alla concezione che ha sviluppato oggi la Pedagogia, in Scienze dell’Educazione e della Formazione della persona per tutto l’arco della vita di quest’ultima, l’obiettivo non è quello di focalizzare l’attenzione solo sulla formazione (orientamento) della persona nella sua fase fanciullesca ma, quello di evidenziare che ogni adulto è responsabile delle proprie azioni nel contesto sociale in cui è calato e che, queste, inevitabilmente, diventano modello di riferimento per qualcun’altro, fanciullo o adulto che sia.
Quindi, quello che vogliamo evidenziare in questo articolo, non è il ruolo specifico della figura professionale dell’educatore, bensì, è nostro desiderio portare l’attenzione sul ruolo di “educatore” che, volontariamente o involontariamente, riveste ogni adulto nell’esercizio delle sue funzioni quotidiane e, a tal proposito, possiamo pensare ad un modello educativo che consideri tutta la comunità un “mega-modello” di riferimento nel quale troviamo nel dettaglio: famiglia, scuola, amministrazioni pubbliche, attività produttive, sanità, amicizie, cinema, TV, radio, stampa, ecc.. Ecco allora che, l’educatore è ognuno di noi, senza distinzione di ruoli e mansioni.
Pertanto ne consegue che, la “responsabilità” della qualità della vita in un qualsiasi contesto sociale, economico e culturale, ricade su ogni adulto.
Certamente, c’è chi svolge attività, prettamente, destinate alla ricerca ed allo studio in campo socio-psico-pedagogico e questi professionisti, vanno considerati come perni su cui sviluppare progetti e far girare la ruota della nuova pedagogia (Scienze dell?Educazione e della formazione) di una società che vuole evolversi, e alla quale ognuno può attingere per sviluppare le proprie capacità di educatore: FORMALE; NON FORMALE; INFORMALE.
La Pedagogia o Scienza dell’Educazione e della Formazione, è uno studio ed una ricerca continua sempre in evoluzione, che tende ad adeguarsi di pari passo con l’evoluzione umana, ricercando tecniche e modelli di apprendimento efficaci e a misura d’uomo, affinché lo stesso possa realizzarsi in modo globale al meglio, all’interno del contesto in cui vive ed in armonia con tutto ciò che lo circonda, accrescendo le sue conoscenze e competenze in ogni campo.
Secondo una massima filosofica, per mezzo dell’educazione l’uomo nasce natura e diventa cultura. Spetta ad ognuno di noi farci carico del processo educativo ed evolutivo della nostra specie per guardare ad una società evoluta che rispetti la propria natura umana.
(Il Faro online)