PALME SALVE |
Cronaca Locale
/

Giuseppe Ciotoli del Bar Sisto ci ripensa: “Lascio le piante alla città ma basta con la malamministrazione”

29 agosto 2018 | 15:02
Share0
Giuseppe Ciotoli del Bar Sisto ci ripensa: “Lascio le piante alla città ma basta con la malamministrazione”

Rabbia per l’ingiustizia subita: “Noi del Bar Sisto pur pagando 22mila euro di tassa per l’occupazione di suolo pubblico sanzionati e senza risposte dall’amministrazione”

Ostia – La proprietà del Bar Sisto ci ripensa: palme e vasi di limoni e olivi, messi a dimora gratuitamente in piazza Anco Marzio,  resteranno al loro posto. Almeno fino al termine del contenzioso, purtroppo non felice.

Lo ha deciso il patron Giuseppe Ciotoli. Il Bar Sisto, sanzionato due volte dai vigili urbani , è stato raggiunto da un’ordinanza di sospensione dell’attività per tre giorni. Viene contestata l’occupazione abusiva di suolo pubblico con sedie e tavolini. In realtà, pur avendo riscosso il tributo, l’amministrazione non ha rilasciato il permesso mancando un piano per l’area (per il Campidoglio fino a un mese fa quelli erano marciapiedi di una piazza percorribile in auto e non un’isola pedonale) e ritenendo che gli occupanti debbano pagare anche per lo spazio dei lampioni e delle piante.

Per questo motivo, preso dalla rabbia,  stamattina, mercoledì 29 agosto, Giuseppe Ciotoli ha fatto intervenire il personale di un vivaio per rimuovere gli enormi vasi e abbattere le palme. Salvo poi ripensarci. “Rimuovere i vasi avrebbe significato doverli rompere e danneggiare le piante – spiega Ciotoli – Far sparire l’arredo verde offerto da noi alla città avrebbe significato uccidere piazza Anco Marzio, quindi il Centro Storico di Ostia, e anche per questo motivo ho deciso di lasciare tutto com’è”.

Il patron del Bar Sisto, Giuseppe Ciotoli

Il patron del Bar Sisto, Giuseppe Ciotoli

In ogni caso il contenzioso amministrativo proseguirà il suo percorso legale. Lo studio dell’avvocato Italo Mannucci ha ricevuto il mandato di denunciare il X Municipio ed il Comune di Roma, responsabili di aver incamerato i soldi oltre che dell’inadempienza amministrativa della redazione del piano. Va detto che la stessa sorte era toccata nei mesi scorsi ad altre due attività che si trovano nel Centro storico, dapprima sanzionate con multe salate e poi costrette a restare chiuse ciascuna per tre giorni.

Stamattina il caso è stato affrontato dal X Municipio. In particolare ci si è soffermati sulla mancata concessione della proroga di 15 giorni prevista per tutte le attività che commercializzano merci deperibili, come nel caso di un bar-gelateria. Per questo motivo si è deciso di differire l’unico giorno rimasto di chiusura (i due precedenti sono stati già eseguiti)  che sarà attuato nel mese di settembre.