Focene, la duna scompare, ecco il progetto per salvarla
Oggi la presentazione delle opere realizzate durante il progetto pilota realizzato dal Wwf Litorale Laziale in difesa della duna costiera.
Fiumicino – Una mareggiata dopo l’altra e la duna di Focene nord ha rischiato di scomparire per sempre, vittima dell’erosione, ma anche della mano dell’uomo. Questo straordinario patrimonio naturale infatti è stato bersaglio nel corso del tempo di una serie di fattori di disturbo costituiti principalmente dal transito dei mezzi a motore sulla duna e dal calpestio incontrollato dei bagnanti.
Per questo lo scorso marzo ha preso avvio un progetto pilota in difesa delle dune costiere sull’area denominata “Mare Nostrum”, realizzato dal Wwf Litorale Laziale in collaborazione con il Comune di Fiumicino. Oggi il vicesindaco Ezio Di Genesio Pagliuca ha presenziato insieme alla la vicepresidente del Wwf Litorale Laziale Maria Gabriella Villani, alla presentazione delle opere realizzate per la valorizzazione di un’area apparentemente marginale, di fatto abbandonata, ma che ha tutte le caratteristiche per trasformarsi in un luogo di grande attrattiva per amanti della natura, fotografi, appasionati di mare e di tranquillità.
“Si tratta di un ulteriore episodio – ha spiegato il vicesindaco Di Genesio Pagliuca – che si aggiunge a quanto abbiamo già realizzato nella passata legislatura sulle dune di Passoscuro. È un percorso che non si ferma qui, perché è importante far scoprire ai nostri cittadini e ai ragazzi delle nostre scuole le bellezze naturalistiche del territorio.
In particolare, questo luogo a nord di Focene, che fa parte della Riserva Naturale Statale del Litorale Romano ed è sito tutelato dalle direttiva Europea per la protezione degli habitat, è davvero poco conosciuto, quando invece merita di essere ammirato da tutti. Ovviamente nel rispetto dell’ambiente. È per questo che progetti del genere, che nascono in collaborazione con le realtà e le associazioni locali, sono fondamentali per preservare l’ecosistema e attirare anche i turisti”.
“Abbiamo voluto – ha aggiunto Villani – dare importanza agli aspetti naturalistici di quest’angolo del territorio. Come Wwfci impegniamo per 24 mesi a mantenere le strutture realizzate. Questo significa che se ci sarà un danno, noi provvederemo a sostituire le parti rovinate. Data la contiguità con l’Oasi di Macchiagrande, abbiamo pensato di realizzare un capanno dove poter fare birdwatching in tutti i periodi dell’anno e ammirare le bellezze naturalistiche di quest’area umida che è sito di interesse comunitario.
La nostra speranza è che questo progetto pilota possa presto ampliarsi anche ad altre situazioni per preservare altri angoli trascurati del nostro litorale”.
Il progetto in difesa delle dune
La battaglia in difesa della duna costiera ha – in realtà – origini un po’ più lontane: l’iniziativa è partita infatti nel 2012, ma si è potuta concretizzare solo a marzo 2018, a causa dei numerosi vincoli ambientali che sussitono sull’area che fa parte della Riserva del litorale Romano ed è inserita in un sito di protezione speciale, in base alla direttiva Europea Habitat.
L’area in questione, denominata Mare Nostrum, situata a Nord di Focene, antistante l’Oasi Wwf di Macchiagrande è compresa all’interno del Sito di Interesse Comunitario, Sic It6030032, denominato Macchiagrande di Focene e Macchia dello Stagneto, insieme all’Oasi Wwf di Macchiagrande.
E’ un luogo unico, tra terra e mare, dune e macchia mediterranea, a ridosso della zona umida dell’oasi di Macchiagrande popolata da numerosissime specie di uccelli, con un panorama magnifico sui monti della Tolfa e sulla costa, quasi fino a Civitavecchia.
Il Piano di Gestione della Riserva raccomanda attenzione alla conservazione dell’ecosistema delle dune costiere al fine di preservare questo eccezionale litorale in cui possono convivere un certo tipo di utilizzo balneare e la protezione dell’ambiente.
Gli interventi a tutela della duna
Le attività del progetto hanno avuto come obiettivo la tutela dell’ambiente naturale eliminando i fattori di disturbo costituiti principalmente dal transito dei mezzi a motore sull’area dunale e dal calpestio incontrollato dei bagnanti che camminano ovunque sulle dune. Il progetto in essere sarà l’inizio della trasformazione da luogo abbandonato in luogo ameno di grande fascino e attrattiva naturale.
Tra gli interventi messi in campo per la tutela della duna ci sono state
- la chiusura dell’accesso alle auto;
- la delimitazione dell’area di parcheggio auto come protezione della vegetazione;
- la delimitazione dell’area dunale con pali di castagno, corda, cartelli segnalatori;
- il camminamento per l’accesso alla spiaggia anche per le persone diversamente abili.
- la tabellazione, indispensabile da inserire lungo la recinzione delle aree dunali.
- gli interventi di educazione ambientale nei plessi scolastici della zona.
- una barriera con rete in fibra di cocco, lunga 50 metri per trattenere la sabbia e quindi aiutare la ricostruzione del cordone dunale;
- evento di pulizia manuale delle duna costiera.
Nelle attività sono stati coinvolti alcuni ragazzi del Liceo Leonardo Da Vinci di Maccarese.