appunti di viaggio

Consiglio comunale a Fiumicino, una questione… di priorità

26 settembre 2018 | 15:43
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Consiglio comunale a Fiumicino, una questione… di priorità

Il Regolamento, un dogma per alcune questioni, un optional per altre

C’è uno strano modo di classificare le priorità in seno al Consiglio comunale di Fiumicino. Il Faro on line , e anche gli altri colleghi giornalisti, se ne sono accorti stamattina, allorché poco prima dell’inizio del Consiglio, sono andato personalmente alla Segreteria della Presidente del Consiglio Comunale, Alessandra Vona, per chiedere quale procedura dovessi attuare per poter effettuare foto e riprese video dell’assise comunale, per poi poter informare la collettività (anche facendo vedere chi c’era e chi no, e testimoniare visivamente alcuni interventi in aula).

Dopo un po’ mi è stato risposto dalla Segreteria – verba volant – che la Presidente aveva negato la possibilità di fare foto e riprese, perché “così dice il Regolamento”. Ora, a parte che il Regolamento parla di un divieto “se non autorizzati”, e dunque non si capisce il perché non sia arrivata l’autorizzazione (neanche proposta all’aula, come in altre occasioni), visto che è stata richiesta. Peraltro, in questa seduta di Consiglio comunale mancava il servizio di streaming, il che rendeva ancor più utile il servizio giornalistico offerto dalle testate presenti. Ma così non è stato. Tutto si è svolto dentro l’aula, senza alcun riverbero esterno.

A questo punto va fatta una riflessione sulle priorità di questa Presidenza del Consiglio.
E’ del tutto evidente che il Regolamento diventa fondamentale per le questioni più importanti e, eventualmente, si può chiudere un occhio su quelle di minor spessore.

Ne consegue che il rispetto letterale del Regolamento è stato fondamentale per non autorizzare qualche fotografia del Consiglio, mentre lo stesso atteggiamento non è stato seguito per i 30 giorni che il Regolamento prevede per l’Istituzione delle Commissioni consiliari, arrivate dopo circa 3 mesi, ossia il triplo a fronte dei 30 previsti. (Ho corretto i giorni perché giustamente, come mi è stato fatto notare, in un primo tempo avevo contato dalle elezioni, il che va tolto; ma la sostanza resta).

Dunque, fare o non fare foto in Consiglio è questione prioritaria sulla quale non si deroga neanche in presenza di richiesta specifica. Sulle Commissioni consiliari, motore primo dell’attività e del confronto amministrativo… beh, in fondo, che vuoi che sia.