Sanità nel Lazio: adesso avviare le assunzioni e potenziare i servizi territoriali

29 settembre 2018 | 10:49
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Prima giornata ad “Itaca: viaggio tra le idee” all’insegna del welfare e della sanità. Alessio D’Amato e Vitaliano De Salazar: “Ripianato il debito, avviare le assunzioni e potenziare i servizi del territorio”

Formello –  Carceri, giustizia e sanità al centro della prima giornata di Itaca20.18 – viaggio tra le idee, evento promosso dall’associazioneItaca2.0 ospitato fino a domenica 30 a Palazzo Chigi a Formello.

È iniziata venerdì 28 settembre la tre giorni di “Itaca – Viaggio tra le idee”, meeting di dibattiti per navigare tra le idee sviluppate e discusse tra oltre 50 relatori. A fare gli onori di casa il sindaco di Formello Gian Filippo Santi, il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio Giuseppe Cangemi, il presidente di Itaca 2.0 Gianni Sammarco, il presidente del Comitato di monitoraggio sulle leggi regionali Enrico Cavallari, e il presidente della Fondazione Foedus Mario Baccini.

Nel saluto istituzionale, Cangemi ha anticipato che gli invitati “condivideranno le proprie competenze affrontando tematiche che riguardano la vita quotidiana dei cittadini: dalla sicurezza alla sanità passando per la cultura, la scuola e l’economia”. Il sindaco Santi ha evidenziato come dal territorio “possano arrivare contributi rilevanti per definire proposte utili a risolvere i problemi delle persone“.

Nella prima giornata – segnala una nota degli organizzatori – si è parlato delle problematiche delle carceri, a partire dalla tragedia di Rebibbia, nel focus che ha visto l’intervento del sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone e del Garante dei Detenuti del Lazio, Stefano Anastasia. A seguire, il workshop dedicato a ‘Sanità, welfare e servizi sociali’ ha approfondito, insieme a esponenti delle istituzioni, delle università, dei medici e delle aziende sanitarie, le criticità del sistema sanitario con particolare attenzione alla rete dell’emergenza e della cronicità. Itaca20.18 prosegue nelle giornate di domani e domenica con il focus sull’Europa che vedrà l’intervento del presidente del Parlamento Ue Antonio Tajani, e sullo sport, con il presidente della Lazio Claudio Lotito. I workshop saranno incentrati su famiglia, sicurezza, economia, enti locali e cultura”.

Il saluto del presidente della Fondazione Foedus, Mario Baccini

Il saluto del presidente della Fondazione Foedus, Mario Baccini

Dopo il saluto del presidente della Fondazione Foedus, Mario Baccini, Vitaliano De Salazar, direttore generale della Asl Roma 3, è stato tra i relatori della sessione “Sanità, welfare, servizi sociali”. La Asl è il primo ente di prossimità che deve garantire welfare e assistenza sanitaria, cosa fare per migliorare il servizio? “Rispetto alle tante cose che la sanità già fa – risponde De Salazar – bisogna integrarsi di più con i municipi. Il vero salto di qualità ci sarà quando arriveremo ad un vero Piano di Zona socio-sanitario, dove la sanità fa delle cose e i servizi sociali curati dai municipi fanno altro.

E’ necessario migliorare e investire sull’organizzazione dei Piani unici di zona. La presa in carico del paziente/cittadino è fondamentale per garantire servizi all’altezza delle aspettative, in una visione multidimensionale, soprattutto nelle periferie della nostra città e della nostra regione. In questo modo si potrà fare meglio la prevenzione e limitare gli accessi che sovraccaricano le funzioni dell’ospedale”. De Salazar ha parlato anche delle innovazioni tecnologiche avviate nella Asl Roma 3. “Grazie a professionalità che sono la punta di diamante nella medicina del Lazio, come per esempio il professor Fabrizio Ammirati – ha detto il dg – siamo riusciti ad avviare la Telemedicina. Oggi decine di pazienti sono seguiti e monitorati direttamente a casa, senza bisogno di ingolfare le liste d’attesa o le strutture per i controlli di ruoutine se non quando strettamente necessario”.

Da sinistra Vitaliano Desalazar, Alessio D'Amato e Marco Mattei

Da sinistra Vitaliano De Salazar, Alessio D’Amato e Marco Mattei

Al tavolo dei relatori, moderati dalla giornalista Francesca D’Avello, sedevano anche Marco Mattei (Responsabile Dipartimento Territorio Asl Roma 6), Alessio D’Amato (Assessore alla Sanità Regione Lazio), Orazio Schillaci (Preside Facoltà Medicina e Chirurgia Università Tor Vergata), Giuseppe Simeone (Presidente commissione Sanità Consiglio regionale Lazio) e Franco Condò (Osservatorio Nazionale Buone Pratiche sulla Sicurezza in Sanità). Naturalmente l’intervento più atteso è stato quello dell’assessore D’Amato. “Nonostante si investa solo il 2% del Pil, qualcosa come 30 miliardi l’anno in meno di Francia e di Germania – ha esordito D’Amato – la sanità italiana è giudicata al quarto posto come qualità nel mondo e la nostra società ha l’aspettativa di vita più alta dietro solo al Giappone. Attenzione però perché la nostra nazione ha anche il più basso tasso di natalità: basti dire che nell’area romana si registrano mediamente 130 nascite contro i 160 decessi al giorno. Diventa quindi non più rinviabile porre al centro della politica sanitaria l’assistenza domiciliare, agli anziani, puntare alla cura delle cronicità e quindi potenziare l’assistenza nei territori. Bisogna alleggerire il peso del ricorso all’ospedale: oggi Roma registra mediamente 5mila accessi al pronto soccorso al giorno e 2mila ricoveri “.

Non mancano le notizie positive. “Dieci anni fa il disavanzo della sanità del Lazio – ha evidenziato l’assessore – era di 2 miliardi. In Italia era di 5 miliardi e quasi la metà, dunque, riguardava la nostra regione. Oggi la Regione Lazio ha risanato completamente il debito e può guardare con fiducia alla crescita ed agli investimenti. Alle Asl, infatti, sono stati già affidati i budget per le assunzioni visto che l’età media del personale è ormai di 57 anni, a causa del turnover che per dieci anni ha consentito assunzioni solo di un decimo delle figure che uscivano dagli organici”.