Stato di agitazione dei dipendenti del Comune di Ardea
Sono molte le problematiche irrisolte che attanagliano i lavoratori dell’Amministrazione comunale
Ardea – Ieri mattina, 4 ottobre 2018 si sono riuniti in assemblea con i rappresentanti sindacali territoriali CGL CISL UIL e CSA ed i rappresentanti sindacali locali dei dipendenti del Comune di Ardea.
La riunione dei lavoratori comunali, è servita a dare mandato ai sindacati, di programmare un eventuale stato di agitazione al fine di investire l’Ente delle varie problematiche irrisolte che attanagliano i lavoratori dell’Amministrazione comunale a guida M5S retta dal sindaco Mario Savarese. I rappresentanti sindacali locali, avevano già richiesto un incontro il 13.09.18 con i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, per discutere delle svariate tematiche riguardanti i lavoratori, incontro questo a cui non si è presentato nessun componente della parte pubblica. Fatto questo che non ha dato modo ai lavoratori di rappresentare i notevoli disagi in cui sono costretti a lavorare. I lavoratori volevano rimarcare la grave situazione in cui versano determinati uffici comunali, quali i Servizi Sociali dislocati presso l’Autoparco Comunale, con poche unità lavorative ed a rischio sicurezza, (spesso costretti a subite minacce ed intimidazione da parte degli utenti più esagitati).
Altrettanto dicasi per l’ufficio Anagrafe e Stato Civile, che come tutti gli uffici, con carenza di personale costretti ad affrontare i disagi dovuti alla chiusura delle Delegazioni di Tor S. Lorenzo e Montagnano, i cui utenti sono stati fatti confluire tutti negli uffici di Via della Croce sulla rocca, che tra l’altro non riesce a contenere l’affluenza degli utenti. E che dire del palazzo che ospita la casa comunale di Via Garibaldi? Il cui il tetto risulta gravemente danneggiato con dubbi di staticità ancora tutta da verificare. (malgrado l’intervento dei VV.FF.).
Altrettanto disagiati i dipendenti dell’Ufficio Tributi, carenti di una protezione personale per scongiurare eventuali gesti inconsulti da parte dell’utenza. Va ricordata l’aggressione perpetrata nei confronti di due tecnici dell’ufficio urbanistica e le numerose proteste da parte degli utenti rivolte ai lavoratori in genere. Non meno grave il problema che volevano affrontare le RSU quale quello di dare da parte dell’amministrazione comunale, in concessione a privati le Farmacie Comunali i cui concessionari dovrebbero caricarsi due dipendenti vincitori di concorso pubblico che diventerebbero dipendenti privati della concessionaria che rileverebbe le farmacie. Insomma di fatto un licenziamento.
E che dire degli agenti della polizia municipale che ancora non gli sono pagati per l’anno 2018 gli straordinari, la reperibilità, come pure ad alcuni tecnici che ancora gli devono percepire la produttività anno 2017, oltre all’atavica mancata erogazione di un incentivo di cui l’art. 113 del D.Lgs. 50/2016. Legge che prevede di nominare un responsabile del procedimento all’interno dell’Ente e varie figure di supporto che consentono all’Ente di risparmiare non dando incarichi esterni. Ad oggi tali figure con spirito di sacrificio ed alta professionalità, hanno operato senza alcun compenso dall’ormai lontano anno 2012.
I dipendenti lamentano sviste da parte dell’amministrazione che portano a fare “figli e figliastri”. Difatti con la Delibera di Giunta Comunale la n. 87 deliberata emanata a fine agosto al limite di un comportamento da “carbonari” ed in un momento di dissesto finanziario, sono stati impegnati per dirigenti, oltre allo stipendio, ulteriori € 5.000,00. I dipendenti rimarcano come sono in numero di 111 unità lavorative mentre dovrebbero essere come pianta organica prevede almeno 300 unità. I dipendenti lamentano che da qualche giorno a questa parte vengono emessi provvedimenti disciplinari (dirigenti esclusi) al limite della vessazione per presunti errori verificatisi molto tempo fa onde poter arrivare ad un eventuale licenziamento, fatto questo che qualche consigliere di maggioranza va tanto pubblicizzando nelle piazze. Sembra concludono i dipendenti di lavorare in uno stato dal fare ciauceschiano.
(Il Faro on line)