Lazio, presi 7 gol in 5 giorni…troppi per chi vuole ambire in alto
Lazio, vai in campo con la stessa grinta degli ‘All Blacks’ e riconquista il tuo pubblico
Calcio – Presi 7 gol in 5 giorni…e zero punti. Se non è crisi è, sicuramente, il momento per Mister Inzaghi e i suoi ragazzi di fare delle profonde riflessioni su cosa gli sta accadendo. Dov’è finita la brillantezza dello scorso anno, il bel gioco che tutti avevamo avuto il piacere di apprezzare e che ha portato i bianco celesti ad un soffio dalla qualificazione in Champion League, tra l’altro, scippata come ben tutti possono ricordare per le “valutazioni” errate nell’utilizzo e non della tecnologia VAR?
Sembra come se, per problemi non si sa bene di quale natura, proprio coloro dai quali ti aspetti la giocata e la cattiveria giusta, parliamo di Milinkovic Savic, Luis Alberto, lo stesso Leiva (ieri irriconoscibile) ma, anche immobile e a seguire molti altri di coloro che sono scesi in campo, avessero perso gli stimoli, l’umiltà, la voglia di metterci tutto loro stessi. Passaggi sbagliati a due metri di distanza, incostanza e mancanza di fluidità nelle manovre di gioco, lentezza, scadente reattività…abulici, in molti casi.
Tutti, ieri, dopo la brutta figura nel Derby, nell’ambiente Lazio si aspettavano una prestazione umile, determinata, caparbia, continua, con giocate semplici ma, fluide e costanti. Invece, abbiamo assistito ad una squadra molle, senza nervatura, disorientata, come se non sapesse più nessuno cosa fare in campo. Poi, come era già successo sabato scorso contro la Roma, una volta acciuffato il pareggio su una ripartenza anche viziata da un fallo di mano di Leiva, non si è riusciti a mantenerlo. A dimostrazione che la squadra manca anche di maturità sotto questo profilo: quando le cose non vanno bene e non ti riescono, sarebbe il caso di far emergere l’esperienza e portare a casa almeno un punto. E se ci pensiamo bene, due pareggi, il primo in campionato cinque giorni fa e ieri in Europa League, avrebbero messo la Lazio in una condizione migliore di classifica in ambo le competizioni sportive.
La seconda squadra della Capitale, sarebbe rimasta distante di 4 punti in classifica dalla Lazio che avrebbe ottenuto il momentaneo terzo posto in campionato insieme al Sassuolo, Inter e Fiorentina, quest’ultima avversaria dei Capitolini domenica prossima; in Europa League, prendendo un punto, i bianco celesti sarebbero saliti a 4 punti primi in classifica a parità con l’Eintracht Frankfurt e soprattutto, il Marsiglia, prossimo avversario della Lazio, che ha pareggiato con l’Apollon, sarebbe rimasto a solo un punto, lasciando intravedere un più semplice cammino per il passaggio del turno in Europa.
Invece, non solo le sconfitte hanno complicato un po’ il percorso delle Aquile Romane ma, crediamo che abbiano in qualche modo “toccato” il morale della squadra che, ora, sembra aver perso certezze nel gioco e nei propri mezzi tecnici e tattici.
Si dice che in questi casi, è meglio tornare subito in campo per evitare di “rimuginare” su quanto di negativo accaduto…e questo potrebbe essere vero se, la squadra, tutta, entrasse in campo con quella determinazione di non mollare un solo millimetro di terreno all’avversario.
Domenica c’è il Match in casa con la Fiorentina. Incontro, delicatissimo, che a nostro avviso può diventare la partita del rilancio dei bianco celesti in campionato, laddove dovesse avvenire quello che in casa Lazio tutti si aspettano accada, battere finalmente una possibile diretta concorrente; in caso contrario, anche il semplice pareggio, seppure non sarebbe da buttare per come stanno andando in questo momento le cose, verrebbe considerato un altro, ulteriore, mezzo fallimento.
Inutile nascondersi. E’ vero che il campionato è ancora lungo ma, queste due battute di arresto, così come sono maturate e al pensiero che, solo con un pareggio in entrambi i Match, oggi saremmo stati qui a parlare di ben altre prospettive future, fanno male e non sarà facile scrollarsele di dosso. Certo è che tutti, tifosi in primis, si aspettano dai ragazzi di Mister Inzaghi una reazione “cattiva”, calcisticamente parlando, che possa far intendere, soprattutto a loro stessi e a seguire a tutto il Popolo Laziale, che la lezione è stata recepita, smaltita e consapevolizzata. Tutta la tifoseria si aspetta, seppur con molto rammarico ed un po’ di sfiducia per i risultati ottenuti, una forte reazione di orgoglio. Quell’orgoglio che investe ogni tifoso di fede Laziale, quando sventola i gloriosi colori banco celesti della prima squadra della Capitale, la S.S. Lazio, nata nel 1900.
Per ridare fiducia a loro stessi e ai loro tifosi i giocatori della Lazio, domenica dovrebbero entrare in campo contro la Fiorentina, con la stessa grinta che sprigionano gli “All Blacks” ogni volta che scendono sul campo da Rugby dove, interpretando la loro rituale danza Mahori, si caricano emotivamente e, allo stesso tempo, intimidiscono l’avversario facendogli capire che di lì non passerà nessuno di loro (clicca sul link per vedere il video degli “All Blacks“).
Le dichiarazioni nel dopo partita degli allenatori: Hütter e S. Inzaghi
Hütter– “È stata una serata magica, mi ha fatto drizzare i capelli. Non la dimenticherò mai. Dobbiamo ringraziare i tifosi per quello che ci hanno dato”. Poi, Hütter prende la parola sul tragico evento che ha colpito un familiare di un suo giocatore: “Alla fine del match prima mi sono congratulato con la squadra, poi ho informato i ragazzi che il fratello di Lucas era scomparso la scorsa notte. Solo io e lo staff lo sapevamo prima del match. Abbiamo lasciato a Lucas la scelta di giocare o meno, elui ha deciso di scendere in campo. Merita un encomio speciale per la sua prestazione. Siamo vicini a lui e abbiamo deciso di dargli dei giorni liberi per stare con la famiglia”
Inzaghi – Espulsioni? C’è rammarico, secondo me potevamo fare meglio e senza gli episodi non avremmo perso. In 10 abbiamo avuto una chiara occasione per il 2-2, poi rimanendo in 9 la partita l’ha chiusa l’arbitro. Non cerchiamo alibi, oggi in 11 penso che non l’avremmo persa. Abbiamo fatto 25′ buoni, preso gol su palla inattiva dopo 3′ e questo non lo perdono. Correa non era da rosso, la partita si è chiusa lì. Dalla partita ho visto segnali chiari. Abbiamo espresso un buon gioco e poi ci siamo spenti. Il calcio è un gioco di squadra, non possiamo spegnerci così. Nonostante il girone sia molto difficile e competitivo sono sicuro che passeremo ai sedicesimi. L’attenzione va allenata quotidianamente, anche 11 contro 11 abbiamo sbagliato le scelte perché mancava l’attenzione. Il gol dopo 3′ è una disattenzione da non concedere, abbiamo perso la marcatura. Da tutte le sconfitte si prende qualcosa, faremo tesoro del match. Era una bellissima partita, con una cornice entusiasmante; peccato sia stata rovinata da queste espulsioni che secondo me non c’erano. Dobbiamo migliorare, quest’anno stiamo sbagliando troppi passaggi, domenica abbiamo perso il derby ed è stato difficile da digerire come lo sarà quella di stasera. Abbiamo perso due gare importanti, ora testa al campionato perché la classifica è buona. Dobbiamo capire cosa non è andato, ma sono sicuro che la squadra reagirà domenica. Sia con la Roma che oggi ho visto gioco, abbiamo giocato fin quando l’arbitro l’ha concesso. Quando giochiamo di squadra, senza che nessuno dei singoli si intestardisce, sono sicuro che il nostro di giocare sia ottimo. Quando perdiamo facciamo notizia, già da domenica troveremo una Lazio migliorata”
EINTRACHT FRANCOFORTE (4-4-2) — Trapp; Da Costa, Hasebe, Russ, Falette; Gacinovic, de Guzman (42°st Stendera), Torrò, Kostic (32°st Tawatha); Jovic (23°st Rebic), Haller.
In panchina: Ronnow, N’Dicka, Fernandes, Müller.
Allenatore: Hütter.
LAZIO (3-5-2) — Proto; Luiz Felipe, Acerbi, Wallace; Basta, Parolo, Lucas Leiva (30°st Luis Alberto), Milinkovic-Savic (19°st Berisha), Durmisi (18°pt Lulic); Immobile, Correa.
In panchina: Guerrieri, Rossi, Bastos, Badelj.
Allenatore: S. Inzaghi.
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ARBITRO — Gözübüyük (Olanda)
RETI— 4°pt e 49°st Da Costa, 23°pt Parolo, 28°pt Kostic, 8°st Jovic