Maxi evasione Ici a Fiumicino, ecco chi è “coinvolto”
La Agricola Fco, condannata a pagare 2,5 milioni di euro al Comune per Ici non pagata, fa parte del Gruppo Paoletti, che gestisce i rifiuti a Fiumicino
Fiumicino – “In nome del popolo italiano…” inizia così, con la formula di rito, la sentenza della Terza Sezione della Commissione tributaria regionale che ha condannato la Agricola Fco srl al pagamento di quanto richiesto dal Comune di Fiumicino, ossia di 2,5 milioni di Euro di Ici non pagata. Una sentenza epocale per Fiumicino, il primo vero maxi recupero da evasione fiscale nella storia dell’autonomia territoriale, tanto che essere oggetto di un comunicato ufficiale da parte dell’Ufficio stampa di via Portuense (leggi qui l’articolo).
Chi c’è dietro a questa vicenda?
Siamo andati a scavare nelle carte, per capire di più su una sentenza (di secondo grado, n.8715/2017 al Registro Generale) che farà storia negli annali di questa città.
La motivazione della sentenza
Prima di tutto ci siamo concentrati sulla motivazione. In che modo l’Ici sarebbe stata elusa? Stando alla sentenza, si parla di avvisi di accertamento per gli anni 2009-2010-2011, per i quali si chiedeva il pagamento come terreni edificabili e non come terreni agricoli, come chiesto dalla controparte.
I giudici hanno dato ragione al Comune per diversi motivi: il primo, piuttosto banale, è che non è mai stata presentata domanda di esenzione. Il secondo, più sostanziale, è che “la stessa non spetta – scrivono i giudici – non solo perché non è imprenditore agricolo individuale… ma anche perché non esercita l’attività agricola in quanto i terreni sono oggetto di lavori di sondaggio archeologico reso necessario per ottenere l’autorizzazione edificatoria”.
Insomma, l’esenzione dal pagamento ha un senso se quei terreni sono realmente agricoli, non se hanno altri utilizzi.
La Agricola e la Paoletti
E qui entriamo nel dettaglio della vicenda. Perché anche facendo una semplice ricerca su internet, si scopre che la Agricola Fco srl fa parte del Gruppo Paoletti, ossia la società che gestisce la raccolta dei rifiuti proprio a Fiumicino, raccolta per la quale – al di là della onerosa gara d’appalto – tutti i cittadini sono dovuto al pagamento delle relative tasse.
Dal web, però, lo stesso sito della Paoletti afferma che la Agricola Fco srl “è una società di scopo nata nel 2001, che possiede circa 74 ettari di terreno pianeggiante nel Comune di Fiumicino in prossimità dell’Aeroporto Leonardo Da Vinci”.
Il progetto immobiliare
“Questo terreno, originariamente agricolo – è scritto sul sito della Paoletti – , è stato oggetto di un progetto di sviluppo immobiliare recepito nel PRG del Comune di Fiumicino che prevede per l’area la realizzazione di oltre 300.000 mq di SLP con destinazione urbanistica, direzionale, ricettiva e commerciale”.
Di più. Su quei terreni insistono due capannoni e un largo piazzale. Anche in questo caso il web ci aiuta a capire, perché zoomando il sito in questione, si vede chiaramente che all’interno insistono anche mezzi utili allo svolgimento del servizio di raccolta dei rifiuti.
Quindi, quel terreno non è agricolo per stessa dichiarazione pubblica della Agricola Fco srl, cioè del Gruppo Paoletti (Socesfin S.r.l. è la holding del Gruppo Paoletti).
L’oggetto sociale Agricola Fco
Nell’oggetto societario della Agricola Fco, depositato alla Camera di Commercio di Roma, a tutt’oggi, si parla di stabilimenti di allevamento, rurali, agricoli, frutticoli, forestali. Niente a che vedere con l’attività immobiliare, che invece viene apertamente dichiarata sul web. Men che meno con l’attività di ricovero mezzi o collaborazione con società dedite al trattamento di rifiuti.
Il corto circuito
Un corto circuito nel quale il Comune ha voluto mettere mano, ricorrendo alla Commissione tributaria regionale. Se da una parte l’Amministrazione comunale chiede ai cittadini l’Ici su terreni considerati edificabili ma vincolati, se usa il pugno duro per il pagamento delle tasse sui rifiuti, non può far finta di nulla quanto una holding si trova a non pagare tasse (Ici) nello stesso alveo territoriale di dove le chiede (Tari).
Secondo i giudici, la Agricola Fco (holding Paoletti) “non ha i requisiti del lavoro e dei ricavi perché i bilanci depositati ne sono privi o al al di sotto del minimo richiesto”. Cioè, detto in soldoni, non fa l’attività agricola per la quale è previsto lo sconto, ma quei terreni li usa per altro. E dalle immagini di Google maps si capisce. Ecco perché il Comune ha vinto, ecco perché quella Ici va pagata.