Karate, gli impegni della Fiam sul tatami, parlano Lillo Cinque e Augusto Barbini Sambucioni
Hanno descritto gli appuntamenti in calendario, i due allenatori della Nazionale. Ma non solo. Come si amalgama una squadra di kata e cosa porta un evento di incontro come quello di Chianciano. Crescita per i ragazzi, sempre
Il Faro on line – Tanti gli impegni in calendario. Non solo nazionali, ma anche internazionali. E sempre sul tatami, il cuore degli atleti. E date da segnare come appuntamenti e da porsi come obiettivi stagionali.
Non solo i Campionati Italiani di Cervia, anche il Sei Nazioni in Irlanda. Come la Coppa Europa Wadokai in Portogallo e il Mondiale Wkc in Serbia. Il sogno è quello di dare sempre il meglio e il massimo. E portare in alto i colori dell’Italia, mediante la bellezza delle arti marziali. Nel mondo.
Li ha presentati questi diversi impegni, la Federazione Italiana Arti Marziali. Nello stage di Chianciano Terme, che si è svolto lo scorso fine settembre nella cittadina toscana, si è ritrovato il mondo Fiam.
Allenamenti, esibizioni e gare. Un Triangolare di karate emozionante con Irlanda, Serbia e Italia. Vinto dagli azzurri. Incontri formativi, per dirigenti e arbitri. Scambio di idee e presentazione di nuovi progetti. Si è mosso verso il futuro il mondo del karate italiano targato Fiam e ha trovato conferme e certezze per i prossimi mesi.
Ne hanno parlato due tecnici azzurri. Ampia la squadra tecnica della Federazione. 4 i suoi membri, per coltivare talenti e farli trionfare, in ambito internazionale. Nel kata e nel kumite. Prendere per mano gli atleti e portarli a gareggiare lontano. Tanto lontano da casa, per arricchire un già capiente e importante palmares federale.
Per il kumite, Salvatore Canto è il Commissario Tecnico e Augusto Barbini Sambucioni, l’allenatore. Per il kata, Lillo Cinque ricopre i ruoli di Commissario Tecnico e allenatore, insieme. Curatore dello stile Shotokan. Per il Wadoryu, l’allenatore di riferimento è Flavien Canto. Tutti insieme allora, per puntare a grandi traguardi.
Hanno descritto il cammino allora sul tatami, come anche a livello umano, due di loro. Lo hanno fatto per quei ragazzi che ci mettono il cuore sul tappeto e che dimostrano di meritare, il karategi azzurro, come ricevere una pacca sulla spalla, per un traguardo non solo sportivo. Si cresce con il karate. E l’obiettivo della Fiam è questo.
Lillo Cinque e Augusto Barbini Sambucioni hanno descritto i programmi di lavoro e i progetti futuri.
Nell’intervista a cura di Sara Stefano, diffusa via social e video sulle pagine ufficiali della Fiam, i due allenatori hanno descritto il lavoro svolto allo stage e cosa esso abbia portato alla luce. Svelando delle curiosità interessanti. Di seguito, le loro dichiarazioni.
Lillo Cinque :
“Le impressioni state più che positive. I ragazzi hanno lavorato assiduamente allo stage, sin dall’inizio, dando il massimo. Voglio precisare che, ci sono anche atleti di categorie più giovanili. A partire dai 14 anni. Sono abituati a lavorare con impegno e nei raduni nazionali come questo, sono messi a dura prova. Siamo a buon punto, anche se ci troviamo ad inizio stagione”. Per quanto riguarda i programmi delle gare, il tecnico azzurro risponde: “Sarà un lavoro che durerà parecchi mesi. Le squadre verranno nuovamente ridefinite. Anche se abbiamo registrato dei successi, come al Campionato d’Europa a giugno. Abbiamo raccolto numerose medaglie nel kata shotokan. Molto pesanti. Questo ci conforta. Ora ci rimettiamo in gioco, nel nuovo anno agonistico. Andremo a lavorare con una periodicizzazione degli appuntamenti sempre più meticolosi, precisi. Via via che si arriverà all’appuntamento della gara. Lavoreremo sui talenti che si sono già messi in luce. E speriamo di scoprirne qualcuno nuovo”. Svela poi in che modo tecnica e sincronia possano combaciare nelle performance a squadre: “Cercando di creare delle individualità che siano caratterizzate da qualità comuni. Se la tecnica è appresa da atleti predisposti e meritevoli, in un unico modo, è evidente che poi raggruppandoli, negli esercizi di squadra, il lavoro è praticamente già fatto. L’elemento sincronismo non è che uno degli aspetti forse più semplice da raggiungere. Alla base esiste una tecnica che deve essere affinata e perfezionata, nel lavoro di mesi”.
Augusto Barbini Sambucioni :
“I ragazzi danno il meglio di se stessi. Edizione del Triangolare molto combattuta. Abbiamo fatto un girone all’italiana con l’Irlanda e la Serbia. Tutte le squadre hanno vinto e perso una gara a testa, quindi ce la siamo giocata ai punti. E’ stata molto tirata. Alla fine però ce l’abbiamo fatta. I ragazzi sono andati bene. Sempre grande grinta. Ci fa ben sperare per i prossimi appuntamenti che avremo in Portogallo con la Coppa Europa Wadokai, a giugno con il Campionato Mondiale Wkc in Serbia”. Descrive la sua esperienza di istruttore Sambucioni, coinvolto nello stage di Chianciano: “Sempre molto bene. Ormai per me Fiam da 13 anni è diventata una seconda famiglia. Dal punto di vista delle opportunità che dà ai nostri ragazzi, sia dal punto di vista personale, con l’ambiente”. Per quanto riguarda il prossimo impegno europeo, il tecnico azzurro risponde: “La gara sarà molto impegnativa. Un garone praticamente. Noi sicuramente faremo valere i nostri colori”.
Foto : Fiam