Autismo, nelle scuole di Fiumicino arriva l’Early Start Denver Model
Enrico Nonnis porta nelle scuole d’infanzia e negli asili nido il modello statunitense per la diagnosi precoce del disturbo.
Fiumicino – Novità importanti per il trattamento del disturbo autistico a Fiumicino. Enrico Nonnis – neuropsichiatra infantile e direttore dell’Unita’ Complessa di Salute mentale dell’eta’ evolutiva della Asl Roma 3 – ha portato nelle scuole d’infanzia e negli asili nido l’Early Start Denver Model.
“Utilizziamo il gioco, un’attivita’ socializzante e comunicativa, in presenza di educatori, insegnanti di sostegno o assistenti educativi e sotto la supervisione di operatori ben formati. È previsto il contatto con il pediatra per riconoscere precocemente le situazioni a rischio, in accordo con i servizi del Comune di Fiumicino. L’obiettivo e’ prevenire le difficolta’ di inserimento del bambino, mentre la chiave e’ garantire una supervisione costante per tutto l’anno da parte di uno psicoterapeuta esperto”.
Nonnis punta ad offrire “una coerenza degli interventi quotidiani, dalla scuola alla casa, senza trascurare il momento terapeutico del bambino nella stanza di terapia. In questo modo- assicura – raggiungiamo piu’ di 40 ore e a costi piu’ sostenibili, poiche’ molte delle figure coinvolte sono gia’ pagate. Il sistema sanitario a quel punto puo’ fornire uno psicoterapeuta esperto che fa parte del sistema sanitario, che puo’ seguire un certo numero di situazioni”.
I risultati si vedono
“Un ottimo inserimento dei bambini con disturbi dello spettro autistico nel gruppo classe e la prevenzione dei comportamenti problema che isolano i piccoli. La scommessa e’ ridurre il piu’ possibile l’affastellamento delle problematiche aggiunte. Se il bimbo tende ad isolarsi avra’ meno possibilita’ di espandere il suo corredo cognitivo” – spiega Nonnis.
“In una situazione, invece, in cui c’e’ un inserimento ecologico in un gruppo educativo, come nella scuola, le possibilita’ di espansione della conoscenza sono maggiori. Inoltre, la generalizzazione di quello che si apprende e’ uno dei problemi nell’autismo. L’approccio cognitivo comportamentale prevede una sorta di addestramento e quindi il bambino fa certe cose molto bene in un contesto noto, ma se si trova in un altro luogo non e’ detto che riesca a riprodurle.
A scuola invece – conclude Nonnis – quello che il piccolo apprende, riuscira’ poi ad esportarlo anche in altre situazioni, come al parco giochi con i bambini”.
Cos’è l’Early start Denver Model
L’Early start Denver Model è un modello di presa in carico per bambini con disturbi dello spettro autistico in età prescolare, promosso da Sally Rogers e dai suoi collaboratori all’interno dei programmi per le Disabilità dello sviluppo dell’Università del Colorado Health Sciences Center.
Sally J. Rogers, insegna psichiatria e scienze comportamentali. Da anni si adopera per cercare di sviluppare strumenti per genitori e professionisti in modo da aiutarli a individuare i primi sintomi del disturbo in bambini con meno di 12 mesi. La sua convinzione è che l’autismo si batte sul nascere e che esistano dei metodi di facile applicazione che possono portare ad un miglioramento terapeutico notevolmente visibile, soprattutto grazie alla sinergia con i genitori.
La diagnosi precoce è fondamentale, anche se difficile da stabilire con inequivocabilità. Alcuni studi suggeriscono di andare ad indagare le qualità acustiche del pianto, altri di ricercarne l’origine nei metaboliti presenti nell’intestino, la Dott.ssa Rogers ci fornisce una serie di indicatori d’allarme da tenere sott’occhio già dai 6 mesi:
- Diminuzione del contatto visivo
- Schemi ripetitivi di comportamento
- Mancanza di comunicazione intenzionale
I risultati riportano che 6 bimbi su 7 dopo l’Early Start presentano performance migliorate: questo studio sperimentale propone insomma un insieme di strategie atte a ridurre, per quanto possibile, le conseguenze di questo disturbo.