Violenze negli asili e case di cura, si attende l’ok del Senato per le telecamere
I video diventano ‘prova’ nei procedimenti penali. Nessuno avrà accesso alle registrazione, tranne l’autorità giudiziaria.
Roma – Si avvicina sempre più il momento in cui, per legge, le strutture sanitarie e quelle scolastiche saranno dotate di telecamere interne, al fine di prevenire gli abusi e le violenze. Pochi giorni fa, il 24 ottobre scorso, la Camera ha approvato una proposta di legge volta a prevenire e contrastare episodi di maltrattamento ai loro danni. Il provvedimento passa ora all’esame del Senato.
A nessuno sarà permesso visionare il materiale registrato, se non all’autorità giudiziaria su specifica richiesta. E sarà il Garante dei dati personali a stabilire le modalità di accesso ai filmati.
Il testo originario della proposta di legge riproduceva integralmente il testo unificato approvato dalla Camera nella passata legislatura, poi trasmesso al Senato che ne aveva avviato l’esame senza giungere a conclusione.
Il documento prevede la possibilità, nei servizi educativi per l’infanzia, nelle scuole dell’infanzia e nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali per anziani e persone con disabilità, a carattere residenziale, semi-residenziale o diurno, pubbliche e private, di installare sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso.
È demandata al Garante per la protezione dei dati personali l’emanazione di un provvedimento che definisca gli adempimenti, le prescrizioni e le modalità che garantiscano la sicurezza dei dati.
L’accesso alle registrazioni dei sistemi è vietato, salva l’acquisizione su iniziativa della polizia giudiziaria e del pubblico ministero, come prova documentale in eventuali procedimenti penali. Per procedere all’installazione dei sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso è necessario che venga raggiunto un accordo collettivo stipulato dalle rappresentanze sindacali.
La proposta di legge prevede l’istituzione di un fondo con una dotazione di 5 milioni di euro annui per un triennio per condurre una sperimentazione delle misure previste dalla legge, a partire dalla formazione del personale delle strutture.