Delitto di Fiumicino, il killer di Tanina reo confesso potrebbe tornare a casa
Delitto di Fiumicino, martedì 30 ottobre il Tribunale del Riesame deciderà sulla richiesta di Andrea De Filippis
Fiumicino – Potrebbe uscire dal carcere il killer di Tanina, e tornare a casa, ai domiciliari. Lo stabilirà domattina il Tribunale del riesame, valutando la richiesta del difensore di Andrea De Filippis, il personal trainer fermato per la morte di Maria Tanina Momilia e reo confesso (leggi qui l’articolo).
Il Tribunale del riesame
Il rimedio del riesame, previsto dall’art. 309 del Codice di procedura penale, può essere proposto dall’imputato o dal suo difensore nei confronti dell’ordinanza che applica una misura cautelare coercitiva; in questo caso la restrizione in carcere.
Il tribunale a cui si chiede di confermare, annullare o riformare il provvedimento impugnato, deve verificare che le condizioni di applicabilità della misura siano ancora presenti e attuali, questo perché il giudice del riesame può correggere anche solo la motivazione dell’ordinanza che ha disposto la misura, nel rispetto delle ragioni proposte.
Quali sono i motivi per tenerlo in carcere
Le misure cautelari in carcere sono disposte:
- a) quando sussistono situazioni di concreto pericolo per l’acquisizione o l’inquinamento delle prove;
- b) quando sussiste il rischio reale che l’imputato si dia alla fuga;
- c) quando è possibile reiterare il delitto.
Sarà il collegio dei giudici a valutare questi aspetti e decidere se De Filippis possa uscire dal carcere e fermarsi ai domiciliari. Con un’accusa di omicidio sulle spalle è pressoché impossibile che gli sia data la possibilità di uscire liberamente.
Il punto sulle indagini
Premesso che vige il più stretto riserbo, e dunque trapelano soltanto frammenti di verità sullo stato delle indagini, sembra che sia spuntato un testimone oculare che abbia raccontato di aver visto De Filippis in compagnia di un’altra persona la sera del delitto. Il che non vuol dire automaticamente che possa aver avuto un o una complice, ma nemmeno lo esclude.
Dopo l’acquisizione delle immagini delle telecamere “incrociate” nel tragitto fatto da De Filippis per disfarsi del cadavere di Tanina, e di quelle che insistono intorno alla zona della palestra, le indagini non si fermano. Prova ne sia l’ultimo sopralluogo effettuato dal Ris dei carabinieri (leggi qui la notizia) dopo la confessione e il fermo del presunto killer.
(Nella foto, un mazzo di fiori deposto in via Federigo Martinengo, davanti all’ingresso della palestra che frequentava Tanina, ora posta sotto sequestro)